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Viaggiare nel mondo: il viaggio come cura dell’anima

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In cinese la parola crisi è composta da due caratteri, uno significa pericolo, l’altro opportunità.

Ognuno gestisce i momenti no a modo suo, nel miglior modo che ritiene possibile, ma molti confondono il saper mascherare una crisi piuttosto che superarla.

Negli ultimi anni, sempre più persone hanno reagito a difficoltà improvvise con una soluzione che a volte sorge naturale: viaggiare nel mondo.

Perché viaggiare nel mondo?

Viaggiare dona rinascita, ecco tutto.

Anche io quando partii per l’Australia, a 28 anni, stavo passando un piccolo periodo di crisi.

Mi ero laureato dopo anni e anni di studio, e da allora non facevo altro che collezionare stage senza seguito.

Cominciavo a sentirmi soffocare in una città che mi andava sempre più stretta, fino a che ad un certo punto ho detto :

basta, è ora di dare una svolta alla mia vita.”

Soluzione: viaggiare nel mondo.

Qualche giorno più tardi avevo un biglietto di sola andata per Melbourne.

Sono passati 4 anni, e non passa giorno in cui non ringrazio me stesso per aver preso quella decisione.

viaggiare nel mondo
Great Ocean Road ( Australia )

Mollo tutto per viaggiare nel mondo

Se stai leggendo questo articolo significa che anche a te ogni tanto comincia a ronzarti questa frase in mente fino a farti venire il mal di testa.

Lo vorresti fare, ma poi pensi al lavoro, alla famiglia e agli amici, e finisci per dirti che infondo la tua vita non è poi così male.

E in effetti magari non lo è.

La vita non è un equazione logica, dipende tutto da come la percepisci.

Ci sono persone che non hanno nulla eppure sono felicissime.

Ci sono persone che hanno macchine lussuose e case che sembrano residence a 5 stelle, eppure sono infelici.

Nessuno quindi può dare una regola logica sulla felicità; per questo avere un lavoro, una casa e una famiglia non significa necessariamente essere felici.

Ed è anche per questo che, se quel ronzio si presenta ad intervalli di tempo regolari, forse significa che dovresti cominciare a dargli ascolto: anche i ronzii se ascoltati attentamente possono tramutarsi in parole.

E magari quelle parole provengono dalla tua mente e dicono: ” ehi amico, è ora ti staccare la spina, è ora andare lontano, viaggiare nel mondo “.

Sai quella frase che ripetono in molti: ” ma hai tutto, di cosa ti lamenti” ?

Cosa significa,poi, avere tutto?

Il tutto è relativo.

Per me il tutto può significare una spiaggia deserta, un’amaca e il vento che mi accarezza i piedi nudi che sfiorano la sabbia bianca.

Per te può essere una casa da 200 metri quadrati, una famiglia e un lavoro qualunque.

 

Leggi anche: ” Ossessione della carriera: meglio scegliere la vita “

 

Il mio amico mi ha detto…..

Circondati di persone giuste, o finirai per fare scelte sbagliate.

Volenti o nolenti, le persone intorno a noi influiscono in qualche modo sulle scelte che facciamo.

Dicono che siamo la media delle cinque persone che frequentiamo maggiormente.

Se restiamo circondati da persone materialiste, finiremo anche noi per predisporci ad esserlo.

Le opinioni delle persone possono essere pericolose, soprattutto se non viaggiano sulla stessa frequenza delle nostre idee.

E’ per questo che le amicizie dovrebbero cambiare con il mutamento del proprio pensiero.

Se si da peso al giudizio delle persone, soprattutto se è un giudizio che va contro corrente a quello che desideriamo nel profondo, finiamo per convincerci di essere felici anche se in realtà non lo siamo.

” Sono stanco del mio lavoro, è troppo noioso “

” Ma cosa dici, hai un contratto a tempo indeterminato e un buon stipendio “

” E’ vero sono uno stupido, il mio lavoro mi piace “

viaggiare nel mondo

 

Viaggiare nel mondo per rinascere

Amo viaggiare, probabilmente rientra nelle 3 cose che amo di più fare, ma non penso che il viaggiare possa essere uno stile di vita a tempo indeterminato.

Il viaggio è un’attività, e come tutte le attività funziona bene se fatta ad intervalli, proprio come una partita di calcio, una nuotata in piscina o una corsa nel parco.

Non viaggerei mai per sempre, come non giocherei mai a calcio per sempre.

Provate a giocare a calcio 9 ore al giorno tutti i giorni, probabilmente dopo qualche mese avrete perso l’entusiasmo di tirare calci al pallone.

Provate a viaggiare per sempre, ad un certo punto un nuovo timbro sul passaporto non farà più lo stesso effetto.

E’ successo a tutti i grandi viaggiatori, ad un certo punto ci si ferma, per poter un giorno ripartire.

” Ora mi fermo per costruire la mia famiglia, è quello che voglio. Anche questo è un viaggio di vita”

Queste sono state le parole di Carlo Taglia al termine del suo ultimo viaggio in Africa, un grande viaggiatore che ha praticamente girato tutto il mondo a piedi zaino in spalla.

Penso però, che viaggiare nel mondo possa essere una terapia, un modo di curare l’anima che non ti darà le risposte, ma che potrebbe farti venire in mente le domande giuste.

La felicità nasce dalla risoluzione dei propri problemi.

E viaggiare è  il primo passo per mettere a tacere quel ronzio che ti martella la mente.

E’ per questo che la frase ” viaggiare per scappare dai problemi ” non è corretta.

Non si viaggia per scappare, si viaggia per capire, per risolvere, per trovare, ma il viaggio non è mai una fuga.

 

La felicità richiede fatica

Se stai pensando di essere felice senza faticare, sei sulla strada sbagliata.

E per faticare non intendo alzarti la mattina e andare a lavoro, io parlo di una fatica molto diversa, una fatica che riguarda la tua coscienza.

Molti pensano che la felicità sia dovuta solo per il fatto di sorbirsi 8 ore di lavoro al giorno: ” ho fatto il mio dovere, dov’è la mia fetta di felicità ” ?

Per essere felici bisogna essere coscienti delle proprie battaglie, bisogna accettare di avere un lavoro che non ci piace o una moglie che non sopportiamo, perché solo dall’accettazione si affronta attivamente quell’esperienza negativa.

E la felicità non arriverà nel momento in cui toccherai il traguardo, proprio come non arriva nel momento in cui ritorni a casa dopo un viaggio.

La felicità esiste mentre ti stai arrampicando,  quando stai camminando lungo un viaggio che hai sognato per anni, la percepisci quando stai sudando sotto il sole in India, o quando cadi dalla tavola da surf mentre cerchi di cavalcare un’onda in Indonesia.

In sostanza, è quando senti di stare risolvendo le tue battaglie.

viaggiare nel mondo

 

 

Sono tante le motivazioni che spingono una persona a lasciarsi tutto alle spalle e viaggiare nel mondo.

Il viaggio è un modo per ricominciare.

Non si torna mai quelli che si era, si migliora, si cambia idea, si impara a convivere dentro se stessi.

E’ un modo per non affogare nella pigrizia mentale come la maggior parte delle persone della nostra generazione ostenta a fare.

Non resistere.

Viaggia, osa, ama.

 

Un abbraccio.

 

Nicolas

 

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Norbert, da architetto a blogger: ecco come ho cambiato drasticamente vita

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Se al giorno d’oggi lasciare il lavoro è difficile, lo è ancora di più se quel lavoro è ciò che hai sempre voluto fare e per cui hai studiato per anni e anni.

Durante gli studi ci insegnano a svolgere correttamente un determinato lavoro, ma non ci dicono nulla sui ritmi frenetici della nostra società.

Nessuno ci prepara a passare tutto il giorno dentro un ufficio bianco con luci artificiali, con una finestra che da su un mondo che non avremo il tempo di scoprire.

Certo, lo sappiamo tutti, viviamo in un sistema politico e sociale in cui i lavori tradizionali sono venduti secondo questo pacchetto preimpostato: 8 ore la giorno, un ora di pausa pranzo, 5 giorni la settimana, 3 settimane di ferie all’anno.

Ma quasi nessuno riesce ad immaginarsi quanto può essere opprimente questo sistema dopo anni e anni di continue routine.

E’ il caso di Norbert, originario di Porto Rico, ma con una prolungata esperienza di lavoro negli Stati Uniti.

” Sono ormai tre anni che ho lasciato il mio lavoro per poter viaggiare; mi piacerebbe poter dire di averlo fatto per ritrovare me stesso o perchè era un periodo di cambiamenti nella mia vita, ma non sarebbe la verità ”

” Il vero e unico motivo per cui mi sono licenziato fu perchè volevo vedere il mondo

lasciare il lavoro Norbert
IG @globotreks

Lasciare il lavoro da Architetto

Quante volte rimuginiamo intorno ad una decisione?

Mesi? Anni?

Spesso rimuginiamo così tanto che alla fine scegliamo di non scegliere.

Scegliere comporta responsabilità, rischi.

Ma è nel momento in cui non scegliamo che rimaniamo incollati nella nostra confort zone.

Non è un caso che si chiami così.

Zona di confort in quanto è una posto in cui ci sentiamo al sicuro, protetti. Una zona dove difficilmente ci capiterà qualcosa.

Ma è anche una zona in cui difficilmente riusciremo a “trovare” qualcosa.

” Sognavo tutti i giorni di poter viaggiare, ma un conto è pensare di licenziarsi, e un conto è farlo davvero “.

” Da quando ho lasciato il mio lavoro molti mi hanno chiesto il perchè di questa scelta, se sto scappando dalle responsabilità o altro “.

” In sostanza, la gente vuole comprendere perchè ho scelto di vivere viaggiando piuttosto che accontentarmi delle solite 3 settimane di vacanza all’anno ”

” La verità è che, dopo aver lavorato per anni in un’ottima azienda di architettura a New York, ho capito che 3 settimane sono decisamente troppo poche per poter vedere cosa il mondo ha da offrire “.

Spesso le persone collegano il licenziamento con l’avversione verso il lavoro, ma non è così per Norbert.

” Onestamente, amavo il mio lavoro, amavo l’azienda e amavo l’ambiente con i miei colleghi, ma con l’andare degli anni notavo che la mia mente non era più lucida come un tempo ”

” Durante le ore passate in ufficio immaginavo di viaggiare ovunque nel mondo e facevo ricerche su internet riguardo a mete sconosciute da scoprire ”

 

lasciare il lavoro Norbert
IG @globotreks

 

Leggi anche: ” Vivere delle proprie passioni è ancora possibile: come sono diventata un Influencer di successo

 

Cosa mi ha spinto a viaggiare

Da cosa nasce la voglia di cambiare vita e viaggiare?

Per alcuni può essere una delusione, un periodo di cambiamento, un amore; per Norbert fu la sua infanzia.

” Vengo da una famiglia di viaggiatori, abbiamo sempre viaggiato tutti insieme come famiglia ”

” Il concetto del viaggio si impresse in me quando ero bambino ”

” Poi al college feci il mio primo viaggio in Europa e  mentre visitavo la Sagrada Familia ebbi un ispirazione: capii che il mondo era troppo bello per lasciarselo scappare, era troppo bello per passare tutta la vita fra 4 mura bianche di un ufficio “.

” Non avevo abbastanza soldi per girare il mondo, ma feci una promessa a me stesso: un giorno avrei potuto essere libero di lavorare viaggiando dove volevo “.

Essere spinto da un’educazione improntata sul viaggio è già un bel passo avanti per avere uno spirito libero, ma per Norbert fu anche lo studio a spingerlo a cambiare vita.

” Un’altro motivo che mi ha spinto a viaggiare è stato lo studio dell’architettura “.

” Al college si studiavano i soliti argomenti: Architettura europea, romana, impero ottomano ecc, ma io ero interessato anche a quella Maya, alle tribù africane, al Sud Est Asiatico e ad altre “.

” Capii che i miei studi erano limitati, io volevo vedere e conoscere qualsiasi tipo di architettura ci fosse nel mondo, e potevo esaudire questo mio desiderio affidandomi alle sole mie forze “.

 

La decisione del cambiamento

Durante l’ultimo anno presso l’azienda a New York, Norbert provò in tutti i modi a farsi andare bene quello stile di vita.

” Amavo New York ma non amavo la mia vita a New York, amavo la mia professione ma non amavo il mio lavoro. ”

” Mi resi conto ad un certo punto che accettavo le cose come venivano, come la maggior parte delle persone, con la frase: questa è la vita.

Norbert provò quindi ha cambiare alcune sue abitudini, per dare una piega diversa alla sua vita.

” Provai a cambiare azienda, provai a vivere a casa con altre persone e provai a viaggiare più spesso di quello che facevo normalmente, ma non cambiò molto “.

” Poi ad un certo punto, nel 2010 capii: il mio voler viaggiare non era più un desiderio, era un bisogno “.

lasciare il lavoro Norbert
IG @globotreks

Quindi….. mollare tutto

Ad un certo punto di quell’anno, Norbert fu talmente oppresso dalla sua situazione che la decisione arrivò come un fulmine.

” Un giorno mi trovavo a lavoro, e in uno dei miei tanti momenti di ricerca sul web di viaggi, trovai un volo per Nairobi davvero economico ”

” Esitai un pò a prenotare, ma poi lo feci. ”

” In quel momento, sentii brividi di ogni tipo inondare il mio corpo “.

” Paura, gioia, eccitazione, nervosismo. Ero completamente su di giri “.

La partenza era lontana, ma per Norbert la svolta era cominciata.

La decisione di prenotare per Nairobi fu il primo passo verso un cambiamento che l’ha portato oggi verso la sua libertà.

” Anche se il volo sarebbe stato 9 mesi più tardi, quella prenotazione mi obbligò a pensare che da li a breve la mia vita sarebbe completamente cambiata “.

 

Vivere Viaggiando

Sono passati 8 anni da quando Norbert decise di lasciare il lavoro, 8 lunghi anni in cui questo giovane ragazzo pieno di vita ha vissuto.

In questo arco di tempo Norbert ha girato il mondo, ha visitato luoghi che non avrebbe mai potuto vedere rimanendo incollato alla sedia della sua scrivania.

” Dopo 8 anni da quella mia decisione mi considero più felice, più in salute e più saggio di quanto non lo fossi mai stato. ”

” Ho migliaia di storie ed esperienze da raccontare, storie che mi hanno fatto ridere e piangere, che mi hanno fatto temere per la mia vita e crescere come persona “.

Da allora Norbert ha visitato tantissimi paesi, ma non ha mai esaurito la voglia di esplorare.

Più viaggia, più ha voglia di scoprire, e con l’andare degli anni ha imparato a lavorare viaggiando.

” Partii per Nairobi lasciando indietro la mia vecchia vita con 18.000 $ e aprii il mio blog “.

” Oggi guadagno attraverso esso e altre piccole attività sul web “.

” Ho cambiato completamente la mia attività e non potrei essere più felice “.

” Quando si fa strada dentro di te un desiderio, che martella la tua mente giorno e notte, non combattere quel sogno, vivilo

lasciare il lavoro Norbert
IG @globotreks

 

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Resort La Francesca:Un piccolo paradiso incastonato nella natura

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In questo articolo vi racconterò l’esperienza che ho avuto nel Resort La Francesca, un piccolo paradiso tra Levanto e Bonassola, in Liguria.

Qui trovi anche il mio articolo su cosa vedere assolutamente in Liguria se può interessarti.

Questo Resort sorge in una posizione davvero strategica, su una piccola collina dove è possibile ammirare una vista mozzafiato sul fantastico mare cristallino Ligure.

Ai piedi del Resort vi è un percorso pedonale davvero utile e funzionale per raggiungere facilmente Levanto o Bonassola, tramite alcune gallerie dove prima vi erano i binari dei treni che collegavano le varie città limitrofe.

Questo luogo è sicuramente l’ideale per una vacanza rilassante immersi nella natura di queste fantastiche terre.

Come sono arrivato al Resort La Francesca

Tramite la mia auto, uscendo dall’autostrada a Levanto, ho percorso le strade che salgono sulla collina fino a ritrovarmi davanti il Resort La Francesca.

Sulla strada per il Resort, è possibile ammirare dei paesaggi davvero suggestivi che rendono la guida ancora più piacevole.

 

Gli alloggi

Le sistemazioni del Resort La Francesca sono tutte casette arredate che affacciano sul mare, o in alcuni casi sul parco.

Tutte posseggono un angolo cottura con la possibilità quindi di poter cucinare e mangiare per conto proprio, senza dover ricorrere necessariamente al Ristorante.

Ottima la pulizia.

 

Il ristorante e la piscina

Il resort La Francesca mette a disposizione un Ristornate che reputo a dir poco spettacolare, che affaccia direttamente sul mare.

Esso è sicuramente uno dei punti cardine della struttura, grazie alla sua ottima cucina tipica e alla sua vista fantastica sulla costa Ligure.

Potrete gustare l’ottima cucina e ammirare un fantastico tramonto sul mare allo stesso tempo.

All’interno del Resort la Francesca è possibile anche usufruire di una grande piscina a disposizione gratuita dei clienti.

Se non si è particolarmente in vena di mare, è possibile quindi avere una valida alternativa e godersi un pò di relax a bordo piscina.

resort la francesca

 

La spiaggia privata

Ai piedi della collina, il Resort mette a disposizione una spiaggia privata con un mare cristallino da far invidia alle spiagge della Puglia e della Sardegna.

Sopra la Spiaggia, vi è una costruzione in legno in cui è possibile rilassarsi con una vista suggestiva sul mare; di fianco vi è una piscina a disposizione per i bambini che affaccia direttamente sulla costa.

E’ un punto fantastico per poter rilassarsi e fare attività in acqua.

Consiglio di munirsi di occhialini perchè il fondale è davvero stupendo da scoprire.

resort la francesca

 

Altri servizi e note utili

Il Resort La Francesca mette a disposizione anche due campi da tennis e un campo da calcetto.

All’interno della struttura, vi è un bar per le colazioni o per gli aperitivi e un mini market, comodo per coloro che vogliono cucinare a casa.

Vi è sempre a disposizione un parcheggio privato proprio di fianco al proprio alloggio, a disposizione degli ospiti.

 

Conclusioni sul Resort La Francesca

L’esperienza in questo luogo si è rivelata assolutamente positiva, spero di tornarci al più presto.

Lo staff sia della struttura che del ristorante è stato sempre cordiale e disponibile.

Un’ottima soluzione per tutti coloro che vogliono rigenerarsi dallo stress delle città e godere di un’esperienza a contatto con la natura.

 

Controlla qui le super offerte per il resort la Francesca.

 

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Ossessione della carriera: meglio scegliere la vita

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Se ci si guarda intorno per un momento risulta chiaro che l’ossessione della carriera è uno dei disturbi più comuni delle ultime generazioni.

Ancora sottovalutata, si stima che la sua incidenza sia al pari del gioco d’azzardo.

Viene naturale chiedersi da dove nasca questa malsana fissazione di dover arrivare a tutti i costi più lontano, prima degli altri.

Veniamo educati sin da piccoli a dover essere primi in tutto, non secondi e neanche terzi, primi.

Primi della classe, primi della fila, primi nella squadra di calcio e primi ad alzare la mano se l’insegnante fa una domanda.

Se non si è primi non si è bravi.

Poi da grandi ci si ritrova con il complesso della carriera, e si finisce per esaurire tutto il proprio tempo ad inseguire un successo fittizio.

Gente che lascia moglie e figli per rincorrere quel sogno fatto di metallo e fumo.

Gente che poi si ritrova in camera d’albergo a 70 anni con una prostituta ed una bottiglia di vino da 800 €, a ripensare alla propria vita e a cosa è rimasto, a ripensare ai figli che hanno lasciato e alla donna che hanno perso.

Per cosa poi? Un’azienda? un progetto? l’idea dell’immortalità?

Lo ha capito in tempo Jack Ma, fondatore di Alibaba e imprenditore di successo internazionale, dimettendosi e barattando il potere con il tempo; le sue parole sono state “preferisco morire su una spiaggia che in ufficio“.

Lo avevano capito anche Alix Faßmann e Anselm Lenz che lasciarono il loro lavoro di giornalisti di successo per un viaggio in Italia, e fondarono in seguito il libro: “Il lavoro non è la nostra vita: guida al rifiuto della carriera“.

Il libro ebbe così successo che alcuni istituti come “il Club of Rome” e “la Rosa-Luxemburg Stiftung” appoggiarono il progetto e vi furono diverse organizzazioni con filosofi ed economisti per parlare di come il mondo del lavoro si evolverà in futuro.

Potremmo citare anche Hendrik Sodenkamp, ex assistente personale di Carl Hegemann (affermato drammaturgo del Berliner Volksbühne).

Ad un certo punto Hendrik si rese conto della sua ossessione della carriera.

Non ne poteva più di lavorare 50 ore alla settimana; nonostante amasse il suo lavoro non voleva più rinunciare alle sue passioni, alla sua famiglia e ai suoi amici.

 

Leggi anche: ” Non ho tempo: la scusa contro cui i tuoi sogni lottano ogni giorno ”

 

Il centro del “rifiuto della carriera”

Faßmann  e Lenz fondarono poi a Berlino ( Neukölln ) un centro del rifiuto della carriera chiamato Haus Bartleby.

In questo centro si riuniscono tutt’oggi quelle persone che hanno deciso di fare quello che gli inglesi chiamano downshifting, che tradotto significa “scalare la marcia” e vivere più serenamente.

Una sorta di congrega dove si discute di eventuali soluzioni per poter scampare dall‘ossessione della carriera e ricominciare a coltivare le proprie passioni ed affetti.

Qui è possibile trovare professionisti di ogni settore, da operai ad artisti a creativi che anche seppur amando così tanto il loro lavoro non sono più riusciti a tollerare i ritmi estenuanti che la società imponeva loro di mantenere.

La cosa incredibile di tutto questo è che le iscrizioni all’abbonamento della rivista sono in costante crescita.

ossessione della carriera

 

Ossessione della carriera: Cambiare il valore che si da al lavoro

Tutti questi personaggi in realtà non hanno lasciato la carriera per oziare o starsene appisolati al sole 24h su 24.

Infatti loro non declinano il lavoro, ma solo la parte alienante di esso, quello non focalizzato sulla realizzazione delle proprie passioni e sul compiacimento delle relazioni umane.

Infatti Sodenkamp, in seguito, ammise ridendo: ” Da quando ci siamo licenziati lavoriamo di più, ma per qualcosa che riteniamo davvero utile e che sprigiona in noi passione e positività

Anche Jack Ma non se ne starà con le mani in mano.

Infatti il cinese multi miliardario si dedicherà all’insegnamento e ad altre attività filantropiche.

In effetti, il segreto non è nel non lavorare, ma nel dare un valore diverso al lavoro.

Se ci si pensa, la maggior parte delle persone lavora per soldi o potere, e non per passione o abnegazione.

Ma come si capisce quando si è superato quel limite fra piacere e ossessione?

A volte basta fermarsi e pensare.

Rimandare gli impegni con la propria compagna/o per finire un lavoro.

Stare costantemente con il telefono in mano per leggere le mail.

Non riuscire a distaccare la mente dalle proprie mansioni.

Sentire sempre la competizione con i colleghi.

Sono tutti segnali chiari che lasciano intendere che si ha un’ossessione della carriera.

 

La società che alimenta il male

Quanto la società ha influito sull’ossessione della carriera? Molto.

L’avvento dei social ci ha messo tutti a nudo, l’uno di fronte all’altro, la gente tende a mostrare solo la parte migliore delle proprie vite.

Tutti sorridenti, con vite spettacolari e lavori fantastici.

Questo ha prodotto una sorta di competizione virtuale.

Come bambini, le persone hanno cominciato a volere quello che non hanno: il lavoro, il salario e le vacanze migliori.

Ed ecco come l’ossessione della carriera si collega ad un’altra ossessione: quella di volere sempre quello che non si ha.

La società inoltre accetta positivamente questo tipo di manie.

Percepisce i Workhaolic ( definizione dall’inglese ) come persone che lavorano tanto, grandi lavoratori amanti del loro mestiere.

Uno dei chiari segnali che dimostra che si è ossessionati dal lavoro è il fatto di essere terrorizzati all’idea di perderlo.

Infatti, molti Workhaolic alla domanda: “ cosa faresti nel tuo tempo libero se da domani non lavorassi più ? “, non sanno cosa rispondere.

Rimangono totalmente spiazzati perchè non hanno più idea di cosa ci sia al di fuori della loro sfera professionale.

 

Leggi anche ” Come uscire dalla zona di comfort

 

L’importanza di riconquistare il proprio tempo

Silvano Agosti disse:

Il vero schiavo non è colui che ha la catena al piede, ma è colui che non è più in grado di immaginarsi la libertà “.

” E’ assurdo vivere in un sistema societario e politico in cui è la normalità andare a lavorare 5 o 6 giorni la settimana, ed è ancora più assurdo che le persone ambiscano a tale sistema “

Ho già scritto più volte di quanto il tempo sia il valore più grande che abbiamo e quanto sia importante avere più tempo.

E, seppur limitato per tutti quelli che lavorano le classiche 8 ore al giorno, è molto importante rendere sacro il tempo libero che rimane a disposizione.

Tutti noi abbiamo passioni, amicizie e affetti con cui riempire le nostre vite, coltiviamole.

Non lasciare che gli impegni lavorativi interferiscano con ciò che amiamo è il primo passo per tenere divise vita professionale da vita privata.

Infatti, il primo step verso l’ossessione del lavoro,  è lasciare che esso spazzi via le passioni e gli affetti che una persona possiede, fino al punto di dimenticarsene.

 

Scegliere le esperienze per vivere

Christopher McCandless nel celebre film “Into the Wild” diceva: ” L’essenza dello spirito dell’uomo sta nelle nuove esperienze ” e io penso che sia una delle frasi più vere di sempre.

Ogni cosa nella vita di una persona ha un suo peso: il lavoro, la famiglia, gli amici, i viaggi, e infondo esse sono tutte esperienze di vita.

Ci deve essere una sorta di equilibrio fra tutto questo.

C’è spazio per ogni cosa, basta semplicemente dare le giuste priorità ad ogni elemento.

Un abbraccio

 

Nicolas

 

 

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Da Travel Agent a Life Coach: cambiare vita è possibile solo se si crede davvero in se stessi

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Quando nasce un sogno nel cuore è impossibile ignorarlo.

Qual’è la prima cosa che pensi alla mattina e l’ultima cosa che pensi la sera prima di addormentarti?

Ascoltare i propri stati d’animo è il primo passo per capire se stiamo andando nella direzione giusta.

Spesso rimaniamo intrappolati fra mille scuse pur di non agire, frenati da paure indotte dalla società che nella nostra mente sembrano enormi, ma nella realtà non lo sono.

Ma come ci sentiremo un giorno quando guardandoci indietro vedremo che si è sprecato così tanto tempo fra tutte quelle scuse inutili?

Sognare è un diritto, rincorrere quel sogno è un dovere.

 

Guida all’intervista:

 

” Un sogno che non viene interpretato è come una lettera che non viene letta.

Ciao Silvia, dicci chi sei…..

Ciao a tutti, sono Silvia, 39 anni e mi definisco un pesce viaggiatore ?  perché adoro il mare e i viaggi.

Livornese di origine con il salmastro nelle vene ma da 12 anni che vivo all’estero, prima Irlanda e poi Barcellona dove attualmente vivo.

Amo viaggiare e fin da quando ero piccola mi appassionava l’idea di conoscere nuove culture.

Così ho iniziato a studiare lingue al liceo e in seguito Economia del turismo all’università.

Nel corso degli anni ho lavorato in diversi settori del turismo e da qualche anno mi dedico alla professione di agente di viaggi nel settore business.

Crescendo si è sviluppata sempre di più la mia passione per i viaggi e soprattutto per i viaggi in solitaria.

Durante i miei viaggi mi sono resa conto che la mia “missione” è di apportare felicità alle persone lasciandomi fluire.

In questo modo è nata l’idea del viaggio come mezzo di raggiungimento degli obiettivi personali.

Con obiettivi personali mi riferisco a tutto ciò che una persona si può prefiggere per vivere una vita serena.

Ho cominciato quindi un corso di studi di “Coaching Integrativo”:

il Coach integrativo è una specie di motivatore, il quale lavora su emozioni e su problematiche che affettano il presente del paziente che impediscono il suo benessere e pertanto anche futuro.

Nello stesso tempo ho iniziato a scrivere il mio blog inviaggioconlafelicita.it perché ritengo che sia un potente mezzo per diffondere la comunicazione.

Parlo dei miei viaggi e di come in ogni singolo viaggio ho raggiunto piccoli/grandi obiettivi.

Attualmente sto facendo pratica come Life Coach per certificarmi internazionalmente, e l’idea è di dedicarmi alla professione tanto di Life coach che come Travel coach.

Il Travel coach usa le stesse tecniche di un life coach con la differenza che utilizza il mezzo del viaggio, come momento ricco di sfide per raggiungere i propri obiettivi.

IG @inviaggioconlafelicita

 

” Non avevo mai sentito parlare di questa professione, il Life Coach. Cosa fa esattamente?

Come anticipato prima, Il life coach accompagna i suoi clienti al raggiungimento dei loro obiettivi personali.

L’obiettivo viene stabilito dal cliente e il raggiungimento di esso si ha con l’impegno al 50% di entrambe le parti.

Si parte dal presupposto che ognuno ha le potenzialità di raggiungere i propri obiettivi e, una volta che viene spiegato da parte del cliente l’obiettivo, il coach interviene con diverse tecniche.

In ogni sessione il “coachee” ovvero cliente, stabilisce un micro obiettivo di cui vuole parlare e che, allo stesso tempo, sarà utile per raggiungere il macro obiettivo.

Entrando nello specifico, dopo aver fissato l’obiettivo, il coach inizia a fare una serie di domande al coachee per approfondire cosa vuole raggiungere.

In seguito attraverso dinamiche specifiche della programmazione neuro linguistica si lavora sulle emozioni.

Grazie alla meditazione, il cliente, “centrato” nel suo essere, viene portato ad un livello emozionale.

Il coach, a fine dinamica, a seconda del risultato, può decidere di dargli piccoli “compitini”, o meglio “sfide” in modo che lo possano aiutare nel quotidiano a raggiungere il suo obiettivo.

A livello neuro linguistico i primi cambi si vedono dopo 24/48 ore.

Nel caso del Travel coach, le sessioni hanno uno stile simile ma con un impronta rivolta ad affrontare il grande viaggio, il “viaggio dell’eroe”.

 

” Interessante. Perchè hai deciso di cambiare vita e diventare una Life Coach?

La scelta è arrivata in seguito a un percorso avvenuto piano piano dentro di me.

Dopo una profonda crisi personale mi resi conto che stavo vivendo una vita che non era mia.

Cominciai a leggere libri di una coach spagnola e poco a poco mi resi conto che mi stavo svegliando dal mio torpore.

Al che, cominciai a documentarmi sempre di più e, un giorno, come per magia, oserei dire, quasi di forma mistica mi venne l’illuminazione.

Sapevo che le mie due grandi passioni sono il viaggio e il rendere felici le persone e quindi, una sera in casa, dopo una meditazione, uscì l’idea e venne fuori una grande emozione.

Il caso della vita ha voluto anche che si presentasse l’opportunità di frequentare un seminario della Coach “Chechu Garcia” qui a Barcellona chiamato “l’anatomia del successo”.

Che dire, dopo questo seminario full immersion di 3 giorni le idee si fecero ancora più chiare, Sarò una Life coach e Travel coach!

IG @inviaggioconlafelicita

 

” Un’illuminazione promettente. Ma dimmi, come si guadagna facendo il Life Coach? Come trovi i tuoi clienti ?

Un life coach può guadagnare in vari modi come online, facendo sessioni presenziali oppure lavorare per un azienda, facendo supporto a un team.

Online attraverso blog ad esempio facendo affiliazioni, (dipendendo chiaramente da che tipo di blog ) facendo sessioni via skype,  passa parola, facendo webinar, ovvero corsi via video, canale youtube, di modi ce ne sono molti.

Normalmente il costo di una sessione può variare dai 65 euro ai 100 l’ora a seconda delle certificazioni che si hanno e dell’esperienza.

Per quanto riguarda la mia esperienza, al momento, facendo pratica faccio sessioni con donazione volontaria, ovvero a discrezione del cliente.

La ricerca dei clienti, come in ogni settore, non è delle piu semplici: nel mio caso mi concentro molto su facebook, soprattutto sui gruppi di viaggi, nomadi digitali, coaching, crescita personale.

A Barcellona ho anche un gruppo di crescita personale con più di 2400 iscritti dove organizzo con la mia socia, professoressa di yoga, attività di gruppo con diverse tematiche di crescita personale.

A livello di benefici, posso dire che solitamente il cliente alla fine della sessione già si sente più sollevato.

Come anticipato precedentemente, i primi “veri” cambi si hanno a partire da 24-48 ore dopo la sessione.

 

Leggi anche: ” Claudio Pelizzeni: molla il lavoro in banca e fa il giro del mondo in 1000 giorni.: Oggi posso dire di essere davvero felice

 

” Pensi che la professione del Life Coach sia nata da un bisogno delle persone di poter essere ascoltate in una società sempre più distratta ai bisogni del prossimo?

C’è un qualche tipo di collegamento fra questa professione e la crisi sociale che stiamo vivendo?

Il life coach  possiamo considerarlo come una nuova professione sotto questo nome e soprattutto nuova nella realtà europea ma da anni presente in America.

A differenza di uno psicologo che indaga e risolve problematiche che riguardano il passato il life coach si centra sul presente per poi migliorare di conseguenza il futuro.

È una terapia molto più immediata rispetto a quella tradizionale, tenendo sempre in considerazione che il cliente non sia affetto da patologie. In tal caso il coach invita il cliente a consultare uno psicologo.

Dando uno sguardo invece alla società attuale, posso sicuramente dire che la comunicazione tra persone è andata notevolmente diminuendo, e direi quasi scomparendo nelle grandi città.

Molti siamo assorbiti dalle reti sociali, da internet, dal cellulare e ci perdiamo la bellezza del presente e delle piccole cose.

In più, se ci fai caso, ci facciamo trasportare dalla lamentala, dalla fretta e di conseguenza dalla insoddisfazione. Giriamo tutto il giorno in modo frenetico, ci lamentiamo e ci sentiamo costantemente insoddisfatti.

Si è perso in questa società un po di “amore proprio” nel senso di dedicare un pò di tempo a noi stessi, alle nostre emozioni e al fatto di relazionarsi con altre persone,  lontani dalla tecnologia.

La tecnologia è utile ma evidentemente a piccole dosi.

IG @inviaggioconlafelicita

 

” Secondo te oggi giorno quanto è difficile costruirsi una professione online e poter lavorare da dove si vuole quando si vuole?

Io sono già in un certo senso una nomade digitale perché al momento sto lavorando come agente di viaggi nel reparto emergenza di una grande multinazionale di business travel

Questo lavoro mi permette di poter vivere ma non è quello che voglio fare realmente.

Riguardo il mercato del lavoro, come anticipato prima, vivo da 9 anni a Barcellona e, a livello economico, la situazione è ben diversa da quella italiana.

A Barcellona ci sono molte possibilità di diventare autonomo grazie agli aiuti che la stessa regione o la città fornisce a tutti coloro che sono interessati a “saltare nella piscina”ovvero a mettersi in proprio: corsi, tutor, formazione ecc.

A parte questo Barcellona è una città altamente “digitale” dove si può trovare una connessione wi-fi in qualsiasi luogo.

Le possibilità reali di cambiare vita ci sono, tutto dipende a mio avviso dall’attitudine e da quanto si crede in se stessi  ?

 

” Avendo abbracciato questa nuova professione, hai rivisto le tue priorità? Cosa significa per te avere successo nella vita?

Per me avere successo vuol dire essere allineata, ovvero avere allineata l’anima e mente, parte cognitiva e parte emotiva.

Per me vuol dire soddisfazione, fiducia, pienezza, essere cosciente di poter apportare un cambiamento al mondo con i miei sogni e la mia apertura mentale.

Dopo aver avuto la mia “chiamata” ho iniziato a lavorare sodo sui miei sogni e continuando a crescere personalmente per poter dare il meglio di me stessa.

Solo negli ultimi anni mi sono resa conto che stavo seguendo uno schema mentale, ovvero un modello appreso e trasmesso inconsapevolmente dalla mia famiglia e da precedenti generazioni.

Capisco che il lavorare “da dipendente in una multinazionale” non mi rende felice: cerco di rimanere sempre coi piedi per terra però il mio essere, le mie passioni, la mia salute mentale e emotiva vengono decisamente prima di altre cose.

Il mio successo è di apportare quella dose di felicità al mondo che mi circonda, riempire il mio cuore di passione.

Non mi nascondo dal dire che cosi alimento anche un poco il mio Ego sentendomi immortale.

 

Leggi anche: ” come lavorare viaggiando

 

” Sono in molti quelli che vorrebbero cambiare vita ma rimangono bloccati fra mille paure e scuse. Cosa diresti a loro?

Sono più che sicura che molto spesso i sogni che una persona ha non sono nati dal cuore ma bensì dalla testa, ed è per quello che poi nascono le insicurezze, i “se… ma.. forse..”

Ti porto un esempio: durante una sessione di coaching, partiamo da un obiettivo che stabilisce il cliente.

Spesso parto da un lavoro emotivo iniziale per poi scendere al piano cognitivo  iniziando a redarre il piano di azione.

Il cliente durante questa fase può scoprire emozioni e pensare di modificare il suo obiettivo originale.

In altre parole, le persone rimangono bloccate perché i loro ipotetici sogni nascono dalla mente ma non sono allineati con il loro cuore.

Il mio consiglio è innanzitutto sapere quali sono veramente le passioni, cosa ci smuove dentro, per quale attività sentiamo le farfalle nello stomaco, qual’ è la missione che abbiamo nel mondo, connetterci con le nostre emozioni ed ascoltare la nostra voce interna.

Partendo da questo presupposto,posso dire che un’aiuto da parte di un coach integrativo aiuta notevolmente le persone ad incamminarsi verso il loro obiettivo ed allineare Ego e Anima.

IG @inviaggioconlafelicita

 

” Hai qualche progetto che bolle in pentola?

Al momento ci sono vari progetti e sono emozionatissima di come si stia muovendo tutto.

Attualmente sto facendo sessioni di coaching con donazione volontaria e alcune gratuitamente anche via skype, per ottenere il certificato ICF internazionale.

Pian piano il mio piccolo blog sta crescendo ottenendo piccoli e grandi soddisfazioni.

Per quanto riguarda il futuro sta bollendo in pentola un grande progetto di creazione di viaggi “speciali”: attualmente in ricerca di una collaborazione con un agenzia di viaggi per poter collaborare.

Il mio grande obiettivo è di “preparare mentalmente” le persone, che sentono di aver bisogno di un cambio, a intraprendere un viaggio, che può essere in solitaria, come no.

Il viaggio è un mezzo potente in cui si esce dalla propria zona di confort e si affrontano varie sfide, così come il nostro viaggio chiamato Vita.

Il viaggio in sé rappresenta la metafora della vita.

Nell’ambito del coaching integrativo faccio riferimento al Viaggio dell’eroe, o al libro “L’eroe dai mille volti” di J. Campbell, che consiglio vivamente di leggere.

Come il viaggio dell’eroe, mi piace chiamare il cliente “Eroe” visto che eroicamente si mette in discussione.

 

” Perfetto Silvia, ci lasci con un ultimo messaggio?

È impossibile solo se lo pensi che lo sia.

 

 

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Insegnare il valore del tempo, non dei soldi.

Quando ero piccolo mi hanno ripetuto allo sfinimento la frase “nella vita, la cosa che conta è fare i soldi“. Mai nessuno che mi abbia detto quanto sia importante invece il valore de tempo.

Penso che questa sia una delle frasi più controproducenti e diseducative della storia dell’umanità.

Intere generazioni cresciute sotto lo schema sociale in cui se non hai soldi, in questo sistema, non potrai mai essere felice.

Dove ci ha portato questo concetto?

All’interno di un ideale sociale in cui la regola è lavorare , sempre di più, per poter arrivare ad avere più soldi di quanti ne avresti realmente bisogno.

Finiamo per scegliere un lavoro in base alla paga oraria piuttosto che mettere in primo piano il fattore gratificazione, e finiamo per lavorare ininterrottamente, settimane mesi ed anni per comprare cose superflue o addirittura inutili.

Schiavi del consumismo frenetico, buttiamo via oggetti semi nuovi o che possono essere riparabili e ricompriamo ogni anno le stesse identiche cose, senza accorgerci che stiamo scambiando la nostra vita con essi.

Quanto vale il nostro tempo?

Secondo i dati di  Jp Salary Outlook, nel 2016 lo stipendio medio in Italia è stato di circa 1500 € netti al mese,  che scambiato per le classiche 8 ore al giorno fa circa 9 €  all’ora.

Chi ha deciso che il tempo di una persona debba valere così poco?

Sembra che il genere umano abbia accettato questa sorta di svalutazione del proprio tempo fino al punto di riconoscere come normalità questo fattore, senza accorgersi che scambiare la propria vita per questa paga oraria è come rinunciare ad un terzo della propria esistenza.

Accettando di scambiare il proprio tempo per così poco, finiamo per dover lavorare duramente e affannarci per riuscire a vivere secondo gli standard occidentali medi, spesso anche facendo lavori poco gratificanti.

Ma in questo modo, paradossalmente, rinunciamo alla vita stessa…..

Si, perché lavorando 40 o 50 ore alla settimana e avere uno o al massimo due giorni liberi, non abbiamo il tempo materiale e le energie per godere delle cose essenziali che stanno al di fuori della nostra sfera professionale.

Spesso molti giustificano questo modo assurdo di lavorare dicendo che in questo modo, magari fra 10 o 20 anni, potranno concedersi una pausa con i soldi messi da parte e avere più tempo; ma la vita è oggi, non domani e neanche dopo domani.

Come avevo già scritto nell’articolo ” Nomadi digitali: chi sono e cosa fanno “, un’infermiera Australiana (Bronnie Ware ) aveva documentato i maggiori rimpianti di alcuni malati terminali che aveva in cura, e alcuni di essi riguardavano proprio il fatto di aver lavorato troppo e di non aver avuto abbastanza tempo per stare con i proprio cari.

Queste testimonianze penso che debbano fare riflettere su quali valori dovremmo adottare nelle nostre vite.

Quando acquistiamo un oggetto, dovremmo sempre chiederci con che cosa lo stiamo pagando.

Siamo abituati a ragionare pensando di scambiare denaro per i nostri beni, ma in realtà paghiamo tutto con il nostro tempo.

Ogni oggetto inutile che acquisti equivale a tempo che hai dovuto spendere per poter arrivare ad esso,e c’è solo una cosa a questo mondo che non torna più indietro, il tempo.

avere più tempo

Avere più tempo e la trappola del denaro

La maggior parte delle persone scelgono come valore fondamentale della propria vita il denaro, eppure questo porta a non pochi problemi.

Inizialmente pensi: ” sarebbe bello guadagnare 1500 € al mese “.

Ma una volta ottenuta quella cifra potresti arrivare a pensare: ” però se ne guadagnassi 2500 € sarebbe ancora meglio

Il desiderio di possedere sempre più denaro potrebbe dare vita ad un circolo vizioso senza fine, finendo per volere sempre di più di quello che hai.

Secondo il  Dr. Thomas Gilovich, comprare oggetti con i soldi messi da parte ci dona felicità ma solo nel breve periodo, innescando quindi una sorta di disagio che ci porta a volere sempre più oggetti per ritrovare la felicità.

Scegliere invece come valore fondamentale il tempo, porta maggiore qualità alla nostra intera esistenza.

Ci porta a scegliere un lavoro per piacere personale piuttosto che per soldi, avere più tempo per le persone a noi care e per tutte quelle attività che ci appassionano.

Il tempo è denaro: la più grande menzogna dei nostri tempi

Questa è una frase fatta che viene spesso rievocata dai grandi imprenditori dei giorni nostri, peccato che in realtà non sia vera.

Il tempo non è denaro.

Se perdi 50 € potresti riguadagnarli o trovarli per strada, ma se perdi 10 ore della tua vita, nessuno te le potrà mai ridare indietro, in nessun modo.

L’intero sistema lavorativo è studiato per sottrarre tempo alle persone, in quanto più si lavora, meno si pensa e di conseguenza più si consuma.

Cartesio aveva detto: ” Cogito ergo sum – Penso dunque sono “.

I consumatori preferiti dalla società sono quelli non pensanti perché sono quelli più manipolabili e a cui non importa avere più tempo.

E’ nel momento in cui cominci a comprare cose inutili senza nemmeno chiederti il motivo reale di quel determinato acquisto che diventi un consumatore perfetto.

Fumi una sigaretta senza accorgetene, compri un televisore da 70 pollici perché quello da 60 non ti soddisfa più e non ne riconosci il motivo, e finisci con comprare cose solo con gesti automatici.

Diventa un susseguirsi di abitudini, che porta alla perdita di una delle cose più importanti che possediamo: la scelta.

avere più tempo

Il tempo è gratis ma è senza prezzo.
Non puoi possederlo ma puoi usarlo.
Non puoi conservarlo ma puoi spenderlo.
Una volta che l’hai perso non puoi più averlo indietro.
(Harvey MacKay)

Come trovare voli last minute e low cost

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Anche tu sei stanco di spendere veri e propri patrimoni in viaggi aerei e vuoi capire come trovare voli last minute spendendo il meno possibile Ti accontento subito.

Sinceramente fino a qualche anno fa nemmeno io avevo idea di come si facessero a trovare voli last minute sul web.

La prima cosa che facevo appena avevo voglia di fare un viaggio era andare sul primo motore di ricerca disponibile, digitare il punto di partenza e arrivo, e prenotare la prima opzione che mi capitava sotto tiro.

Poi, stanco di spendere tutti quei soldi in viaggi aerei, ho studiato e imparato dai migliori, e oggi so perfettamente come spendere poco per i voli.

Nel mio ultimo viaggio a Budapest,spesi solo 30 € per un volo A/R; sfruttando le tecniche per spendere poco per i voli, riesco a concedermi il lusso di viaggiare spesso.

Nel pensiero collettivo comune, viaggiare è sinonimo di spendere tanti soldi, ma ti assicuro che con le tecniche giuste spenderai pochissimo.

A tal proposito ti consiglio di leggere uno dei miei ultimi articoli su come viaggiare low cost.

Ma ora torniamo a noi.

Con i miei consigli su come trovare voli last minute, imparerai come prenotare, quando prenotare e soprattutto su quali piattaforme prenotare.

 

Come trovare voli last minute: quando prenotare

C’è stato un lungo dibattito sul quando prenotare i voli per spendere poco, e le opinioni sono sempre discordanti.

Secondo la mia esperienza, il periodo per prenotare cambia in base alla destinazione.

Se si deve fare un viaggio in Europa partendo dall’Italia il periodo migliore per prenotare va dai 4 ai 6 mesi prima.

Per voli Internazionali partendo dall’Italia il periodo migliore va dai 3 ai 5 mesi prima.

Per voli locali in Italia è meglio prenotare 1 o 2 mesi prima.

Questo è fondamentale per capire come spendere poco per i voli.

Inoltre, ci sono dei periodi precisi per cui è meglio viaggiare in determinate parti del mondo.

Per esempio, se volessi viaggiare in Italia o negli USA o Canada sceglierei Febbraio in quanto i voli sono maggiormente economici.

A Novembre è meglio viaggiare in Europa.

A Maggio conviene maggiormente L’Asia e L’america del Sud.

Quindi organizzati.

 

Come trovare voli last minute: come prenotare

Lo so, ora starai pensando: esiste anche un “come” ?

Esatto.

Prenotare un volo o un alloggio al giorno d’oggi è diventata una vera e propria arte.

Quindi partiamo con le regole su come spendere poco per i voli.

1- Flessibilità sulla destinazione

Prima di  tutto,impara ad essere flessibile sul posto che vuoi visitare.

Se vivi in Europa hai la fortuna di avere una miriade di posti da visitare vicino casa, in soli 2 ore di aereo potresti essere a Dublino, Londra, Madrid e tante altre località fantastiche.

Perchè dico questo? perchè se sarai flessibile sulla destinazione, ti sarà molto più facile trovare dei voli low cost.

Prova ad immaginare di scegliere solo un aeroporto di partenza, ma non quello di arrivo.

In questo modo avrai molta più scelta e ti sarà possibile fare una cernita tra le migliori offerte che il motore di ricerca ti ha fornito.

2- Flessibilità sul periodo selezionato

So che ti sto chiedendo tanto, ma se vuoi imparare come trovare voli last minute, questa è un’altra regola da seguire ( se ti è possibile ).

Se riuscirai ad essere flessibile sia sulla destinazione sia sul periodo di viaggio, ti assicuro che ti sarà possibile volare anche con 15 € A/R.

E’ anche per questo che molti travel blogger riescono a viaggiare continuamente.

Potendo lavorare quando vogliono e da dove vogliono, hanno la possibilità di prenotare voli nel periodo più indicato, di conseguenza riescono a spendere pochissimo per viaggiare.

3- Come spendere poco per i voli? Prenota in anticipo

Come avevamo detto prima, il periodo è davvero molto importante per poter risparmiare con dei voli low cost.

A volte siamo sempre un pò restii a prenotare un volo con largo anticipo, ma se ci pensi, in realtà, qual’è la cosa peggiore che può capitarti? Perdere 20 €?

Facciamo un esempio.

Ti solletica da un pò l’idea di fare un viaggio in Europa, e come detto prima il periodo migliore per prenotare è da 4 a 6 mesi prima.

Perfetto, recati su uno dei motori di ricerca che ti consiglierò più avanti, e guarda fra tutte le offerte.

Troverai voli di tuo interesse anche a 10 € A/R.

Perchè non prenotarne uno? Nella peggiore delle ipotesi cosa succederà? avrai perso solamente quella cifra in denaro.

Ma invece nella migliore delle ipotesi? Riuscirai a viaggiare avendo speso solo 10 €.

Io faccio esattamente così.

Prenoto uno dei voli low cost una volta al mese, anche se non so se riuscirò effettivamente ad andarci ( e sinceramente sono sempre riuscito a prendere tutti i miei voli ).

In questo modo, riesco a spendere davvero pochissimo per i miei viaggi.

4- Non esitare

Come spendere poco per i voli? Il tempismo è tutto.

Perché dico questo? Devi sapere che ogni computer o dispositivo mobile lascia delle tracce ( cookies ).

Queste tracce, rimangono per giorni nel sito web che hai visitato, e anche nei siti web di ricerca voli low cost.

In questo modo, se troverai una super offerta, ma non prenoterai subito, se ti recherai sullo stesso sito e sulla stessa offerta il giorno dopo, troverai il prezzo maggiorato.

Perché? Facile.

Il sito web ( grazie ai cookies ) ha capito che sei interessato a quella offerta e di conseguenza a deciso di maggiorarla in quanto pensa che sei disposto a spendere più soldi per aggiudicartela.

Lo so, è terribile!

5- Solo bagaglio a mano

A meno che tu non stia partendo per un viaggio di 3 mesi, dovresti cavartela solo con un bagaglio a mano.

Quasi tutte le compagnie aeree consentono di poter portare a bordo un bagaglio a mano più uno zainetto.

Questo spazio deve essere sufficiente per tutti quei viaggi inferiori ai 10 giorni ( sinceramente io riesco a farmeli bastare anche per viaggi di durata superiore ).

Basta semplicemente saper riporre adeguatamente i propri indumenti nel bagaglio a mano, non serve alcun gioco di prestigio.

Ti spiego come fare la valigia qui.

Se il tuo viaggio è molto lungo, prendi in considerazione di lavarti le cose nel posto che visiterai.

Io, per esempio, quando ero in India lavavo le cose direttamente nel lavandino degli hotel in cui alloggiavo.

A mali estremi, estremi rimedi 😀

come trovare voli low cost

 

Leggi anche: ” come viaggiare gratis con Instagram

 

Come trovare voli last minute: quali piattaforme usare

Lo so, ci sono un’infinità di motori di ricerca inerenti a come spendere poco per i voli, quindi ho selezionato quelli che, secondo me, sono i migliori considerando 3 fattori:

  • chiarezza
  • quantità offerte presentate
  • il prezzo

 

1- Skyscanner

Skyscanner rimane per me uno dei migliori ( se non il migliore ) motore di ricerca per trovare voli low cost.

Le offerte vengono presentate con estrema chiarezza, non è possibile sbagliarsi, e i prezzi sono altamente concorrenziali.

Se vuoi imparare come trovare voli last minute, fai subito una prova.

Vai su Skyscanner, posizionati sulla casella di partenza e seleziona l’aeroporto a te più vicino, dopodichè posizionati sulla casella della destinazione e fai solamente un singolo click senza scrivere nulla, sotto comparirà la dicitura “ovunque”,cliccaci sopra.

A questo punto, seleziona la data di partenza e la data di ritorno del tuo viaggio.

Voilà, eccoti servito.

Tante belle offerte a partire da 21 € A/R!

come trovare voli low cost

 

2- Google Voli

Google Voli ultimamente è stata una vera e propria rivelazione e ha fatto passi da gigante nell’ottimizzazione dell’interfaccia, quindi si aggiudica un posto tra i migliori siti per trovare voli a basso costo.

Se vuoi capire come trovare voli last minute questa piattaforma è perfetta.

Facciamo una prova.

Seleziona l’aeroporto di partenza a te più comodo, nella sezione destinazione inserisci invece il PAESE ( non la città ), che vuoi visitare. In questo modo avrai più opzioni.

Nel periodo, seleziona due date precise e clicca su cerca.

Aspetta, non è finita.

Ora ti salterà fuori una specie di mappa con i vari prezzi di A/R.

Torna nella sezione “date”, cliccaci sopra e seleziona “date flessibili” e seleziona anche un mese intero.

Eccoti servito con delle offerte incredibili per dei voli low cost.

 

3- Kiwi

Questo motore di ricerca per voli low cost è davvero straordinario.

Sinceramente, non è facilissimo da usare, ma la sua difficoltà sta proprio nella cura delle offerte che riesce a trovare.

Si possono applicare filtri che non ho trovato in nessun altro motore di ricerca.

Alcuni esempi:

  • E’ possibile inserire più aeroporti di partenza
  • Stessa cosa nella destinazione
  • Nella data di partenza è possibile inserire date specifiche, intervalli di date o qualsiasi data ( cosa che offre ancora più possibilità di scelta offerte )
  • Nella data di ritorno è possibile inserire addirittura la data di permanenza

L’interfaccia è molto simile a quella di Google Voli.

Da consultare ogni volta che si cercano voli low cost.

come trovare voli low cost

 

4- Adioso

Adioso è un altro sito davvero interessante.

Nella fattispecie, ce n’è uno davvero interessante, e cioè quello di inserire un intero continente come destinazione.

Facciamo un esempio.

Decido di voler andare in Thailandia ma le offerte per il periodo in cui voglio partire sono troppo alte, così lascio stare.

Cercando invece con Adioso e inserendo come destinazione “Asia”, riesco a scoprire le offerte migliori per l’intero continente che voglio visitare, quindi vedrò le offerte per Cambogia, Malesia, Indonesia e tante altre.

Insomma, non è detto che se i voli per la Thailandia sono alti, lo siano anche per gli altri paesi limitrofi.

Oltre a questo ci sono tanti altri filtri interessanti, come la possibilità di inserire “ovunque”, mettere diversi range di date di partenza e ritorno ecc.

come trovare voli low cost

 

5- Raynair

Controlla sempre le super offerte di Raynair nella sezione Flash sales.

Non conoscevi questa sezione?

E’ una sezione in cui raynair raggruppa le migliori offerte in alcuni periodi dell’anno e ci sono delle offerte per voli low cost davvero incredibili.

come trovare voli low cost

 

Conclusioni su come trovare voli low cost e last minute

Con questo è tutto.

I migliori segreti su come trovare voli last minute sono tutti qui.

Come vedi, non ci sono magie, ma solo tanta pazienza, organizzazione e astuzia.

E’ davvero sottile la linea che separa un volo in cui si spende 300 € per andare a Parigi e un volo in cui se ne spendono 30.

Basta prenotare nel periodo sbagliato, usare male i filtri e prenotare da siti sbagliati per far lievitare il prezzo a cifre stellari.

Quindi, quando stai per prenotare un volo e hai dubbi, torna su questa pagina e consulta le regole su come trovare voli last minute.

 

Un abbraccio

 

Nico

Studiare online o università: cosa scegliere?

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Ti stai chiedendo se studiare online o studiare offline? Ottimo, allora questo articolo potrebbe fare al caso tuo.

Quando uscii dalle scuole superiori quasi la totalità delle persone mi ripeteva ” studia, vai all’università o non sarai nessuno nella vita”.

Non se ne capisce bene il motivo, ma sembra che quando si ha tra i 18 e i 24 anni le uniche opzioni disponibili siano o andare all’università, o rassegnarsi ad un futuro senza gloria, o almeno questo è quello che esiste nell’immaginario collettivo.

Eppure le alternative al giorno d’oggi ci sono, e sono parecchio valide.

I problemi principali dell’università sono due: il primo è che la formazione è troppo retrograda per gli standard attuali lavorativi ( almeno per alcune facoltà ), e il secondo grave problema è la durata del percorso che risulta essere troppo eccessiva.

Secondo i dati di Almalaurea, uno studente medio nel 2017 ha impiegato 4 anni e 4 mesi per conseguire una laurea triennale.

Risulta normale chiedersi cosa si sarebbe potuto fare di alternativo in tutti quegli anni impiegati a studiare cose che, spesso, risultano anche inutili dal punto di vista professionale.

 

Guida all’articolo:

1- Università o formazione online

2- Perchè il sistema universitario non funziona più ( mie considerazioni )

3- L’opinione di alcuni esperti del web

4- Vantaggi e svantaggi dello studiare online

5- Conclusioni

 

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Università o formazione online?

Prima di iscriversi all’università bisognerebbe porsi questa domanda: per i prossimi 4-7 anni della mia vita sarò vincolato ad una facoltà che non mi assicura nemmeno di trovare il lavoro dei miei sogni, che alternative ho?

Inoltre, bisogna tenere in considerazione un dato che ritengo molto interessante: nel 2017 solo il 26,5 % degli iscritti è riuscito a conseguire la laurea.( dati da Repubblica )

Dati allarmanti se si pensa che se uno studente abbandona a metà percorso ( magari dopo 2 anni di studio ) non gli viene riconosciuto nulla a livello di certificazioni.

Al giorno d’oggi ci sono decine di altri modi per potersi formare, a minor costo e in minor tempo ( almeno per alcune discipline ).

Ovviamente questo discorso non conta per tutte quelle facoltà in cui si deve obbligatoriamente conseguire una laurea per poter svolgere quella determinata professione, come il medico, l’ingegnere o l’avvocato.

Ma per tante altre materie ci sono varie alternative che si devono tenere in considerazione, come per esempio studiare online.

Facciamo un piccolo esempio.

Io ho studiato Economia e Marketing, e fra i 23 esami che ho dato in 3 anni e mezzo di università, solamente 3 o 4 mi sono serviti realmente nella vita lavorativa.

4 anni spesi fra esami e tesi che, lavorativamente parlando, mi serviranno a poco.

E’ chiaro che l’aver studiato all’università mi ha dato un metodo, un approccio allo studio che non so se avrei ottenuto cominciando sin da subito a studiare online.

E’ un dubbio che mi resterà a vita.

Ma sicuramente, ripensandoci, avrei potuto fare tante altre cose.

Avrei potuto girare il mondo 4 volte in quell’arco di tempo, avrei potuto imparare 3 lingue diverse, avrei potuto fare esperienze di vita che avrebbero cambiato il mio mindset.

 

Perchè il sistema universitario non funziona più

A volte mi viene il dubbio che le università siano impostate per far perdere tempo alle persone.

Pensaci..

Nella maggior parte delle facoltà ci sono circa una decina di esami all’anno, e più della metà di essi non servono nemmeno realmente alla tua carriera lavorativa ? perché?

Penso che le università impostino in questo modo il proprio sistema di studi per prolungare la durata del percorso universitario in modo che la gente versi più soldi.

Più esami ( inutili ) + tempo + soldi.

La durata dell’università è assolutamente ingiustificata se si pensa alle nozioni che si sono acquisite, soprattutto a quelle che serviranno poi in ambito lavorativo.

Io stesso, una volta finita l’università, al mio primo stage mi sono trovato totalmente impreparato su tantissimi argomenti.

Inoltre, cosa non da poco conto, l’intera impostazione universitaria è totalmente antiquata se si pensa a come molti campi di business si sono evoluti fino ai giorni nostri.

Giusto per citare un esempio, presso la facoltà di marketing insegnano ancora cose che insegnavano 30 anni fa e non vi è un solo esame su Facebook Business, mail marketing o Instagram per imprese, però insegnano ancora ” storia economica “.

Le università fanno leva più sul valore simbolico del loro attestato piuttosto che sul valore reale di quest’ultimo.

Quella che vedete qui sotto è la schedula degli esami di Economia e Marketing dell’università di Parma ( gli stessi che ho dato io ).

Trovate per caso qualche esame sul digital marketing o affini?

 

Leggi anche: ” Serena, Da Impiegata A Imprenditrice Digitale: Ora Sono Padrona Di Me Stessa Ed È La Mia Più Grande Soddisfazione “

 

Il dramma del “tempo impiegato”

Un altro problema sta nel fatto che il tempo impiegato nel percorso di studio universitario, essendo così lungo, risulta diventare una vera e propria trappola emotiva dalla quale districarsi sembra impossibile.

Ho visto molte persone, laurearsi in Giurisprudenza, Medicina o Ingegneria, ammettere di non amare il proprio lavoro ma di non avere comunque il coraggio di lasciarlo.

Il motivo? la risposta spesso ricade sul tempo che si è impiegato per raggiungere la laurea.

Lasciare quel lavoro significherebbe aver buttato solo via anni e anni di studio.

 

L’alternativa: studiare online

Come dicevamo prima, dipende dalle materie di studio.

E’ chiaro che se si vuole diventare medici o avvocati l’unica strada è l’università, ma per tante altre facoltà le alternative esistono.

Oggi è possibile studiare online e formarsi in decine di altri modi diversi.

Se tornassi indietro con la testa che ho oggi, probabilmente lavorerei un annetto per mettermi via qualche soldo, poi girerei il mondo imparando nuove lingue.

Continuerei a lavorare e focalizzerei le mie energie su cosa mi piace realmente fare nella vita.

Una volta capito questo, comincerei a studiare online con il tanto materiale che si può trovare su internet, comprando corsi se necessario ( che spesso costano poche decine di euro )

Nel giro di qualche anno diventerei un professionista del settore solamente avendo studiato online.

Avrei risparmiato tantissimi soldi e tanto tempo, che avrei dedicato ad esperienze di vita reali.

 

Leggende metropolitane

Le leggende metropolitane sono dure a morire, questo lo sappiamo.

Siamo stati educati a pensare che solamente studiando all’università si riuscirà ad ottenere un buon lavoro, ma nulla è più lontano dalla verità.

Al giorno d’oggi,quasi tutte le persone di successo che conoscono non sono laureate oppure hanno cambiato completamente ambito lavorativo rispetto alla loro laurea.

Grazie alla formazione online, è possibile studiare per fare i lavori più disparati.

Video maker, Influencer, Grafico, Web designer, Copywriter, Coach life e tanto altro.

 

L’opinione di alcuni esperti del Web

Amo sentire l’opinione delle persone, soprattutto quando si tratta di professionisti del settore, persone che vivono di digital e che hanno la facoltà di poter lavorare e vivere ovunque nel mondo.

 

 Dario Vignali, fondatore di Marketers.media

” Ciao Nicolas e grazie per aver chiesto la mia opinione.

Il problema della formazione online è che le persone non utilizzano questi strumenti in maniera metodica e costante perché non ci riversano la giusta importanza.

All’università si è costretti a studiare, perché ci sono gli esami e una schedula da rispettare, mentre nella formazione online siamo noi stessi i padroni del nostro tempo.

Al giorno d’oggi tutto ciò che si impara all’università esiste gratuitamente sul web ( almeno per alcune facoltà ) e in alcuni casi è addirittura possibile specializzarsi maggiormente.

Vi posso assicurare che le competenze che si trovano all’università sono molto più retrodatate e molto meno concorrenziali rispetto a quello che esiste in realtà sul mercato.

 

 

Tindaro Battaglia, fondatore di tindarobattaglia.it

Ciao Nicolas, e grazie per aver chiesto la mia opinione su questo argomento molto dibattuto.

L’argomento mi interessa molto, anche in virtù del fatto che ho attraversato entrambe le strade.

Ho terminato l’università di ingegneria civile ed oggi invece sono un affiliate marketer, e vivo principalmente di questo.

La professione da ingegnere l’ho relegata in un angolino (ma non l’ho abbandonata del tutto) per un semplice motivo: l’affiliate marketing mi fa guadagnare molto in relazione al tempo che le dedico.

Sono diventato un affiliate marketer da autodidatta, partendo da una base di 500 € e tanti sogni, ed oggi sono fortunatamente riuscito a costruirmi un piccolo successo (se così si può dire).

Sono una persona molto curiosa: ho acquistato vari corsi in giro.

Tuttavia, a mio giudizio l’università resta fondamentale in un aspetto: ti da un metodo.

Non ti da la soluzione ai tanti problemi lavorativi ai quali andrai incontro nel corso della tua carriera, ma ti da sicuramente un metodo per affrontarli e capire come risolverli.

E’ proprio questo il mio modo di pensare quando faccio affiliate marketing: mi piace studiare, avere un metodo che sia il più possibile scientifico (nella scelta del prodotto, della nicchia, nella scelta del traffico e del messaggio che voglio veicolare).

Cosa dirti in conclusione? Credo che il lavoro on-line rappresenti oggi una vera e propria leva per far fronte alla crisi dei lavori tradizionali.

Non metterei però da parte l’università: un corso può farti conoscere gli strumenti, difficilmente però potrà darti un metodo per astrarre il problema ed adattarlo ad una miriade di casi.

 

 Gianluca Gotto fondatore di Mangiaviviviaggia.com

Ciao Nicolas, grazie per questo spazio.

Personalmente penso che il tempo speso per leggere e studiare non sia mai tempo perso.

Il punto è un altro: la laurea dovrebbe essere sempre un punto di partenza, la fine di un percorso personale e culturale che coincida con l’inizio di qualcosa di ancora più grande.

Al giorno d’oggi, specialmente in Italia, la laurea è vista come un punto di arrivo, come se fosse l’obiettivo finale della vita di una persona; il classico pezzo di carta da appendere in salotto, no?

Solitamente chi la pensa così crede di meritare un buon lavoro solo perché si è laureato, perché ha seguito il percorso più sicuro e tradizionale come “da istruzioni”.

Forse poteva funzionare qualche decennio fa, ma oggi non è più una via valida.

Ecco perché c’è un’intera generazione di 20-30enni depressi e sfiduciati: una volta nel mondo reale scoprono che il pezzo di carta non basta, che c’è ancora tantissimo da fare per realizzarsi nella vita.

Da quando ho lanciato Mangia Vivi Viaggia, diversi ragazzi e ragazze mi hanno scritto per chiedermi se abbia senso laurearsi oppure no.

Mi dicono di voler lavorare viaggiando come me, vogliono vivere in libertà.

E’ davvero necessaria l’università per realizzare questo sogno? La risposta è no.

Io mi guadagno da vivere scrivendo e non sono laureato.

E’ possibile diventare programmatore studiando su youtube o da solo, diventare assistente virtuale dimostrando le tue competenze sul campo, vendere disegni online senza aver frequentato l’università, oppure diventare social media manager mostrando i risultati ottenuti dai canali social che gestisci.

Per moltissimi lavori in ambito digital, non hai bisogno di una laurea ma di competenze.

Quando me lo chiedono, il mio consiglio è sempre questo: laureati solo se è ciò che ti appassiona, se quello che studi ti interessa davvero.

Non laurearti solo nella speranza di avere un buon lavoro domani.

 

 Gianluca Orlandi, fondatore di viaggiaregratis.eu

Ciao Nicolas.

Forse non sono la persona più adatta per dare consigli di questo genere, dato che non ho frequentato l’università ma dopo il diploma ho subito cercato lavoro e quindi fatto esperienza “sul campo”.

Essendo inoltre ormai lontano da diversi anni dall’Italia non conosco la situazione attuale sulla formazione universitaria.

In ogni caso il mio approccio è sempre stato quello di formarmi da autodidatta, anche perché il mio percorso di studi è stato totalmente differente da quella che è oggi la mia professione in ambito digital marketing.

Agli inizi ho studiato facendo affidamento alle numerose risorse presenti gratuitamente sul web, quindi nessun corso a pagamento o simili.

Tutto dipende ovviamente dal percorso di studi che si vuole intraprendere, ma in alcuni casi ci sono tante valide risorse sul web che possono implementare la formazione universitaria e in parte sostituire un corso per imparare almeno le basi di qualsiasi disciplina di questo settore in costante evoluzione.

Per cui consiglio di valutare in base ad alcuni fattori quali l’età di ogni persona, la formazione precedente e ovviamente gli obiettivi personali e professionali che si vogliono raggiungere nel medio-lungo termine.

 

 Francesco Grandis, fondatore di wanderingwil.com e del libro Sulla strada giusta

L’università italiana ha una struttura molto tradizionale, adatta a professioni altrettanto tradizionali: avvocati, ingegneri, medici.

Non credo esistano corsi online che si avvicinino allo stesso livello di completezza e autorevolezza offerto da un ateneo.

Il mercato del lavoro di oggi però offre al volenteroso sempre più mezzi, e motivi, per inventarsi una professione su misura, ed è lì che la maggior flessibilità della preparazione autonoma può venire in aiuto.

Si tratta di percorsi diversi, con obiettivi diversi: solidità contro agilità, certezza contro improvvisazione.

Non mi sento di difendere uno piuttosto che l’altro.

L’importante è scegliere qualcosa che sia davvero nostro, senza paura di sperimentare o cambiare idea, e senza dimenticare che, come tante altre cose, anche imparare è un viaggio che può durare tutta la vita.

 

I vantaggi dello studiare online

1- Flessibilità sugli orari

Studiare online significa che puoi decidere dove e quando farlo.

Questo ti permette di poter viaggiare e formarti allo stesso tempo, in quanto per accedere ad un corso online ti basta semplicemente possedere un computer ed una connessione internet.

 

2- Forte risparmio economico

I corsi online costano poco.

Su Udemy.com si possono trovare corsi anche a 10 € altamente formativi.

Un corso di laurea triennale all’università costa in media 3000 € ( sperando di non laurearsi fuori corso ), immagina ora quanti corsi online potresti farti con quella cifra 🙂

 

3- Aumenta la tua disciplina

Non dovendo seguire un percorso di studio preimpostato, dovrai sviluppare doti organizzative che ti aiutino a tenere un ritmo dettato da regole ferree che ti permettano di perseguire il tuo obiettivo senza metterci troppo tempo.

Studiare online significa diventare più organizzato e disciplinato.

 

4- Guadagna tempo

Scegli tu cosa studiare online, di conseguenza non dovrai seguire lezioni di cose che alla fine dei conti non ti serviranno mai.

Quindi, ne uscirai più formato e avrai risparmiato centinaia di ore preziose della tua vita.

 

5- Crea interazioni online

La comunità di formatori e studenti online è in forte crescita.

Studiando online entrerai a far parte di gruppi e professionisti del settore di tuo interesse.

Questo aiuterà la ricerca di lavoro una volta che avrai finito il tuo percorso di studio online.

 

6- Addio ai libri

La formazione online difficilmente comprende l’acquisto di libri cartacei.

Questo significa tanto spazio risparmiato.

studiare online

 

Gli svantaggi dello studiare Online

1- Pesa di più un pezzo di carta che centinaia di corsi online

Purtroppo, ancora oggi, pesa maggiormente il pezzo di carta universitario piuttosto che centinaia di ore di formazione online.

Anche se il neo laureato sarà meno bravo di te, la maggior parte delle aziende darà più priorità a chi ha svolto un percorso di studio universitario piuttosto che un percorso di studio online.

 

2- Nessuna interazione Faccia a Faccia

Studiare online significa non parlare faccia a faccia con anima viva.

La formazione online richiede di dover studiare spesso da soli, questo potrebbe mettere in difficoltà tutte quelle persone che hanno bisogno di confrontarsi costantemente con compagni di corso.

Attenzione però, anche con la formazione online è possibile interagire con i colleghi, ma ovviamente non in modo eguale.

La formazione offline offre la possibilità di poter interagire con compagni di corso faccia a faccia costantemente.

 

3- Non tutto è disponibile online

Malgrado il tantissimo materiale disponibile online, ci sono ancora diverse materie che possono essere studiate solo offline.

Per adesso, accontentiamoci.

 

4- L’autodisciplina non è per tutti

Che si ricollega al punto dei vantaggi.

L’autodisciplina di seguire dei corsi online, mettersi ogni giorno ad una determinata ora a seguire la voce di un professore attraverso uno schermo, non è per tutti.

Si devono possedere doti organizzative, molta disciplina e auto controllo per poter formarsi adeguatamente online.

studiare online

 

Consigli per avere successo con i corsi online

1- Gruppi online

Entra a far parte di gruppi che trattano l’argomento del corso che hai scelto di seguire.

Ce ne sono tanti su Facebook, scegli quello che più ti si addice.

 

2- Confrontati con il professore

Anche se non lo vedrai mai in vita tua, il professore che ti sta insegnando online ( nel 90 % dei casi ) avrà un canale dedicato ai suoi studenti dove si rende disponibile a rispondere ai dubbi dei suoi

allievi.

Approfittane!

 

3- Datti delle regole

Qualsiasi cosa tu decida di studiare online, portala a termine con rigore.

Datti degli orari, imponiti di seguire una schedula da rispettare quotidianamente e sforzati il più possibile di non sgarrare.

 

Come trovare il corso online che ti appassiona di più

Ci sono tonnellate di corsi e tantissimo materiale online, e perdersi tra siti web e recensioni fasulle è molto facile.

La prima cosa da fare è capire cosa ti piace,una volta fatto questo basta andare su google o youtube e scrivere ” come fare ( quello che ti piace ) ”

Da lì si comincerà la scrematura.

Per trovare un corso vincente si deve stare attendi prima di tutto alle recensioni ( che siano vere e non di qualche testimonial finto ), e anche alla provenienza del sito web ( che sia affidabile ).

Prima comunque di acquistare un corso a pagamento, cerca dei tutorial gratuiti su youtube e testa la tua passione.

Quando avrai capito che siete davvero fatti l’uno per l’altro, allora potrai passare alla formazione a pagamento.

 

Meglio studiare online o offline?

La mia risposta è dipende.

Dipende da dove si vive, dalle possibilità economiche, dal tempo a disposizione, ma soprattutto dipende da che materia si decide di studiare.

Ad oggi si può contare su parecchio materiale online sul marketing, ma anche sulla psicologia, informatica, grafica e altro.

studiare online

 

E secondo te, è meglio studiare online o offline?

Dimmelo nei commenti qui sotto!

 

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Serena, da impiegata a imprenditrice digitale: Ora sono padrona di me stessa ed è la mia più grande soddisfazione

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Saper parlare in modo onesto e sincero è una dote che ho sempre apprezzato nelle persone.

Nella vita di tutti noi però c’è qualcuno con cui facciamo fatica a comunicare, con cui non riusciamo a restare onesti e trasparenti; quella persona siamo noi stessi.

E’ difficile essere completamente sinceri e porsi le domande che fanno riflettere quando si tratta di farlo in prima persona, perché quelle stesse domande possono innescare meccanismi che portano a cambiamenti, e come molti sanno, i cambiamenti fanno paura.

Si tratta di uscire dalla propria zona di comfort.

Quindi spesso le persone finiscono per prendersi inconsciamente in giro, arrivando al punto di convincersi di amare un lavoro o una persona solo per farsi andar bene uno stile di vita che non li appartiene.

 

” Anche per fare un passo in avanti bisogna perdere l’equilibrio per un attimo ( Cit. ).

Ciao Serena, dicci chi sei…..

Ciao Nicolas, prima di tutto, grazie mille per avermi dato la possibilità di condividere la mia storia sul tuo blog.

Mi chiamo Serena e tra un paio di mesi farò parte del gruppo dei trentenni. Come passa il tempo!

Attualmente vivo a Madrid, città di cui mi sono profondamente innamorata ai tempi dell’università e che presto lascerò per intraprendere un viaggio che sognavo da anni.

Ho lasciato l’Italia da ormai 8 anni e prima di mettere radici qui in Spagna, ho vissuto in Francia, Inghilterra e Germania.

Mi sono sempre piaciute le lingue straniere e la voglia di scoprire nuove culture non mi è mai mancata.

Grazie al mio spirito di adattamento e a un’insaziabile curiosità, ho rincominciato da zero molte volte.

cambiare vita
IG serenatraveler

 

” Parlaci del tuo percorso. Cosa fai oggi per vivere ?

Quando ero in Francia, ho lavorato per un’azienda di marketing di affiliazione, specializzata nella “lead generation”.

I primi mesi sono stati duri perché non conoscevo questo aspetto del marketing, non sapevo nemmeno cosa fosse un lead…figurati poi con le spiegazioni in Francese.

Fortunatamente ho avuto una bravissima tutor che mi ha formato e mi ha aperto gli occhi.

Grazie a questo lavoro, ho realizzato parte del mio sogno: vivere all’estero.

Ad un certo punto però volevo guadagnare di più, così mi sono trasferita in Germania.

Poi però la lontananza con il mio ragazzo mi ha spinto a raggiungerlo in Spagna dove ho dovuto ricominciare nuovamente da zero.

Se sai le lingue straniere e hai esperienza in un paio di aziende, è facile trovare lavoro nell’affiliate marketing.

Basta sapersi muovere.

Insomma, in pochi anni avevo tutto quello che molte persone potrebbero desiderare: un buono stipendio, un contratto a tempo indeterminato, una casa in centro città, un ragazzo, una bella vita sociale…

Eppure non ero felice.

Sentivo che la mia vita non poteva essere solo casa-lavoro lavoro-casa e la possibilità di vivere all’estero non era più sufficiente.

Si era radicata in me la voglia di sentirmi libera e di lavorare dove e quando volevo.

Da questa frustrazione è nato il mio primo progetto italiano: libertaperviaggiare.com

Ho aperto questo blog per motivare gli italiani a cambiare vita e vivere grazie alle proprie passioni.

Avevo la necessità di condividere con gli altri la mia evoluzione: da impiegata a donna libera.

 

” Qual’è stata la molla che ha fatto scattare la voglia del cambiamento?

Vivendo all’estero ho conosciuto diversi nomadi digitali che mi hanno aperto gli occhi e, quando ho visto che era possibile vivere viaggiando, non ci ho pensato due volte e ci ho provato.

Questa è diventata la mia missione personale negli ultimi 2 anni.

Non sopportavo più di lavorare chiusa in ufficio 5 giorni a settimana, 8 ore al giorno e viaggiare solo poche settimane all’anno.

Quando faccio questo discorso in Italia, molte persone mi guardano male e mi criticano.

Cosa che non succede all’estero, anzi.

La maggior parte dei miei amici ora sono nomadi digitali e mi incoraggiando ad andare avanti con il mio progetto.

Questa è la differenza.

In Italia c’è una mentalità diversa; molte persone preferiscono lamentarsi invece di fare il primo passo.

Poi, molti pensano che vivere come nomade digitale è tutto rose e fiori ma non è così.

Se decidi di essere un freelance, devi darti da fare per cercare i clienti e negoziare.

Se invece decidi di essere imprenditore digitale, come sto facendo io, devi essere disposto a lavorare ore e ore senza vedere un centesimo.

Non tutti sono disposti a prendere questo rischio e preferiscono un lavoro sicuro, anche se non li rende felici.

Per me è questa la vera pazzia!

cambiare vita
IG serenatraveler

 

” Considerando il tuo forte spirito di iniziativa, perché secondo le la maggior parte delle persone finisce per raccontarsi mille scuse pur di non fare niente e rimanere incollate nella propria confort zone ?

Come dico sempre… se uno vuole, può.

Il problema è che molti non sanno quello che vogliono.

Detto questo, molte persone si creano le proprie barriere (per me sono scuse) che sono il frutto di mille paure.

Paura delle opinioni degli altri, dell’ignoto, di stare da soli, di non essere capiti o di non potercela fare.

Non c’è peggior nemico di noi stessi ed è proprio vero.

Se sei convinto di fare una cosa, falla e punto.

Lascia da parte le tue paure e datti la possibilità di vivere come vuoi tu, sempre se è questo quello che vuoi.

 

” LEGGI ANCHE : “Claudio Pelizzeni: 1000 giorni intorno al mondo e la pubblicazione di un libro: oggi posso dire di essere davvero felice ”

 

” Ad oggi cosa significa per te avere successo? Raccontaci le tue soddisfazioni e le tue difficoltà più grandi..

Per me il successo è vivere come io voglio.

Avere la libertà di svegliarmi alla mattina all’ora che voglio, lavorare aiutando altre persone a realizzare i loro progetti, andare a trovare la mia famiglia in Italia quando voglio, senza dover chiedere permessi o le ferie a un capo, prendere un volo e scoprire l’Asia, avere tempo per coltivare le mie passioni e stare con le persone a cui voglio bene.

Ci ho messo ben 2 anni per fare i primi passi come nomade digitale. 2 anni!!

La cosa più difficile è stata rialzarmi quando ho fallito, ma sapevo di non potere abbandonare e dovevo riprovarci.

Ho iniziato diversi progetti ma solo uno ha funzionato e non è stato facile.

Ci vuole pazienza e costanza. Io ho creduto in me, sapevo che non mi sarei fermata fino a quando non avrei conquistato questa libertà.

Ora sono padrona di me stessa ed è la mia più grande soddisfazione.

cambiare vita
IG serenatraveler

 

” Avendo cambiato così drasticamente vita avrai rivisto anche le tue priorità. Che rapporto hai ora con il denaro e con il consumismo?

Sinceramente non sono mai stata una consumista e tra l’altro indosso ancora dei vestiti di quando ero all’università  🙂

Ho sempre preferito spendere i soldi per formarmi e per viaggiare.

I soldi spesi per la propria crescita personale sono i meglio spesi.

La cosa importante per me è migliorarmi e viaggiare, perché viaggiare ci rende delle persone migliori.

 

” Data la tua esperienza, cosa consiglieresti a chi sta pensando di cambiare vita e inseguire i propri sogni ?

Consiglio a loro di circondarsi di persone che vogliono cambiare vita quanto loro.

Molte volte, quando andiamo contro corrente, gli altri ci giudicano o ci guardano male e questo mette in dubbio le nostre scelte.

Se ti circondi di persone che la pensano come te, che ce l’hanno fatta o che ci stanno provando, che sanno quanto è difficile cambiare vita, sono sicura che troverai la carica per intraprendere il tuo cammino.

Questo è stato il pensiero fisso che mi ha permesso di andare avanti con il mio progetto.

Se fossi stata sola, probabilmente avrei mollato prima.

Sono eternamente grata alla vita per avermi fatto incontrare le persone giuste, che mi hanno aiutato e incoraggiato quando ne avevo più bisogno.

 

” Parliamo dei tuoi progetti, dopo aver raggiunto tutti questi risultati, cosa bolle in pentola ?

A settembre partirò per il sud est asiatico, portando nello zaino il mio lavoro.

Condividerò le mie avventure sul mio blog.

Inoltre, da poco ho aperto un blog di Instagram in spagnolo serinstagramer.com per aiutare gli spagnoli a gestire e a monetizzare il loro account IG.

E poi chissà…forse farò un corso in India per diventare insegnante di yoga!

Ho mille sogni da realizzare e il tempo passa in fretta.

 

” Perfetto Serena, ci lasci con un ultimo messaggio per la community ?

Vivi al massimo l’oggi perché non tornerà mai più dietro.

In poche parole, datti una mossa perché la vita passa volando e scommetto che hai mille sogni da realizzare, chiusi nel cassetto 😉

cambiare vita
IG serenatraveler

 

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Gianluca Orlandi, da disegnatore meccanico in Italia a “Blogger giramondo”

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E’ possibile passare dal fare il disegnatore meccanico in Italia al Blogger e nomade digitale nel mondo? Evidentemente si.

” Sono troppo impegnato. Fare il lavoro dei miei sogni è troppo difficile. Non ho tempo per fare quello che mi piace davvero”

Queste sono solo alcune delle scuse che la maggior parte delle persone usano per convincersi che cambiare vita sia troppo difficile.

Per fortuna però, esistono prove viventi a dimostrarci il contrario.

7 anni fa Gianluca ha mollato il suo lavoro in Italia in direzione Londra, e da li si è innescato un effetto domino che lo ha portato in giro per il mondo, e spinto da una determinazione senza freni e dalla voglia di viaggiare, è riuscito a cambiare drasticamente vita e ad esaudire i suoi desideri.

 

” Ciao Gianluca, dicci chi sei…..

Ciao Nicolas, grazie per avermi contattato e per darmi la possibilità di condividere la mia strana storia sul tuo blog!

Mi chiamo Gianluca Orlandi, compirò 35 anni fra circa 2 mesi e al momento mi trovo a Medellín, la città dell’eterna primavera colombiana, ultima fermata di un lungo viaggio durato circa un anno e mezzo in cui ho letteralmente fatto il giro del mondo zaino in spalla, senza però rinunciare al mio lavoro.

Prima di intraprendere questo viaggio però ho visitato e vissuto in diversi paesi in giro per il mondo, tra cui Spagna, Thailandia, Messico e appunto Colombia.

Tutto ebbe inizio nell’ormai lontano 2009, quando decisi di lasciare un posto di lavoro fisso in Italia per vivere all’estero e viaggiare, senza però essere legato ad un solo luogo.

Per farlo ho dovuto reinventarmi diverse volte lungo il percorso, non solo a livello personale ovviamente, ma anche professionalmente.

gianluca orlandi intervista
IG @gianluca_orlandi

 

” Per intraprendere un percorso del genere penso sia fondamentale un forte spirito di adattamento. Oggi cosa fai esattamente per vivere?

Nel corso degli ultimi anni ho cambiato spesso la mia professione, ho iniziato lavorando per alcuni clienti e pian piano ho spostato il focus su un numero crescente di progetti personali.

Da freelance sono diventato imprenditore digitale, ideando, lanciando e facendo crescere diversi progetti editoriali sul web legati al mondo dei viaggi, unendo le conoscenze di SEO e Affiliate Marketing acquisite durante la mia esperienza londinese, alla mia passione per viaggiare, fare nuove esperienze in giro per il globo e conoscere nuove culture.

Così nell’ordine ho creato diversi progetti che oggi mi garantiscono delle entrate, indipendentemente dal luogo in cui mi trovo.

Di seguito ti elenco quelli che sono i più importanti e a cui sono più affezionato:

Viaggiare Gratis: si tratta di un blog di viaggi dove condivido i miei viaggi e do consigli per volare low cost, utilizzare le numerose risorse web che permettono di scovare voli economici, hotel e alloggi scontati, offerte di viaggio e consigli sui paesi che ho visitato personalmente;

Cambiare Vita: è un portale di riferimento per chi vuole trasferirsi, vivere e lavorare all’estero nato mentre mi trovavo a Bangkok, Thailandia, nel Dicembre 2014. Ho iniziato questo progetto raccogliendo interviste ed esperienze di altri italiani all’estero con l’obiettivo di creare una lista dei migliori paesi in cui vivere, tenendo in considerazione vari aspetti quali il costo della vita, la ricerca di lavoro all’estero, banche, assicurazioni, servizi di money transfer etc

Bagaglio a Mano: si tratta di un vero e proprio manuale di sopravvivenza alle aerolinee di tutto il mondo, per essere sempre in regola con le misure dei bagagli, il peso e il contenuto e scegliere il miglior trolley o zaino per volare con una determinata compagnia aerea.

Messico: il mio ultimo progetto in ordine di tempo, ho ideato questo portale sul Messico per condividere tutte le mie conoscenze su un paese di cui sono innamorato e in cui ho passato molto tempo negli ultimi anni. Mi piacerebbe creare inoltre dei portali specifici su altri due paesi che conosco bene, la Thailandia e la Colombia, ma devo trovare il tempo per farlo.

 

” Creare tutti questi progetti deve averti preso molto tempo. Ma come riesci a monetizzare con essi?

Il modello di business è molto simile tra tutte le pagine: scrivo guide e articoli dettagliati e aggiornati il più possibile su un determinato argomento, li pubblico e posiziono alcuni banner pubblicitari e link affiliati a servizi o prodotti che conosco bene e che utilizzo personalmente durante i miei viaggi.

Ci vogliono però migliaia di visite al giorno per assicurarsi un guadagno stabile, per cui il mio lavoro si riassume in poche parole così:

Viaggio “low cost” per conoscere nuove città e nazioni e scrivo contenuti per i miei siti web raccontando la mia esperienza diretta, ottimizzando gli articoli in ottica SEO e applicando le mie conoscenze di affiliate marketing, cercando di creare sempre nuove guide utili per i miei lettori e che possano aiutare con consigli pratici e “trucchi” chi cerca informazioni su un determinato argomento, dando informazioni veritiere, accurate e “vissute in prima persona”.

L’obiettivo è scrivere come se stessi parlando ad un amico, in modo che i lettori che arrivano sui miei blog possano trovare quello che sulle guide di viaggio “tradizionali” spesso non si trova, e cioè l’esperienza diretta dell’autore.

Ecco perché curo nei dettagli tutti i contenuti e ogni giorno rispondo personalmente alle decine di commenti, messaggi ed email che ricevo.

Oltre ai miei progetti web ho scritto anche 3 piccoli ebook che vendo su Amazon in formato digitale e cartaceo, e che costituiscono una piccola parte delle mie entrate mensili.

Ci sono anche altri modi per poter guadagnare con un blog, ad esempio attraverso consulenze o promuovendo prodotti dalle aziende che ogni settimana mi contattano, ma nonostante sia un modo abbastanza facile e remunerativo di monetizzare un sito web, è un metodo che non amo particolarmente e che puntualmente rifiuto.

Non mi piace infatti svendere il mio blog in cambio di pochi euro e non voglio parlare in prima persona di prodotti o servizi che non conosco personalmente, per non perdere la fiducia dei miei lettori ed evitare di “sponsorizzare” servizi non in linea con il mio modo di viaggiare.

 

” Per arrivare a dove sei ora il cammino deve essere stato impegnativo. Parlami di cosa facevi prima di tutto questo e soprattutto cosa ha fatto scattare la voglia del cambiamento..

In Italia lavoravo come disegnatore e progettista meccanico, ma avevo dei sogni che non andavano d’accordo con un posto fisso e un lavoro d’ufficio in quella città, Como, dove sono nato e cresciuto.

Sognavo di viaggiare, imparare nuove lingue e conoscere nuove culture, e vivere per diversi mesi o anni in varie città in giro per il globo; in poche parole volevo sentirmi cittadino del mondo.

Avevo però bisogno di una nuova professione che mi permettesse di slegarmi da un concetto che ritengo abbastanza antiquato oggigiorno; il posto fisso inteso non solo come impiego ma soprattutto come luogo in cui vivere.

Decisi dunque di licenziarmi, fare i bagagli e trasferirmi a Tenerife, con il primo di tanti biglietti di sola andata prenotati in questi ultimi anni.

Non avevo ancora le idee ben chiare su quello che volevo fare, ma durante quei 5 mesi passati in shorts e infradito cominciai ad avvicinarmi al concetto di nomadismo digitale, conoscendo un ragazzo che lavorava in remoto grazie al web con clienti italiani e spagnoli. Si era accesa la classica lampadina!

Tornato a casa in Italia dopo qualche mese per mancanza di fondi, riuscii a trovare un lavoretto che mi permetteva nel tempo libero di dedicarmi alla mia nuova passione; creare pagine web, vendere oggetti online su eBay, e cominciando a definire meglio quello che sognavo di fare nella vita.

Riuscii a guadagnare i primi euro su internet, un piccolo ma fondamentale passo per farmi capire le potenzialità di questo strumento.

Tutto il 2010 fu caratterizzato da viaggi in giro per l’Europa durante i weekend grazie alle offerte di Ryanair di quei tempi, (e si, ho volato davvero con 1€) e nottate passate al pc a leggere blog, studiare e perché no, sognare!

Conciliavo il mio lavoro “fisso” con la mia nuova passione, ma non era ancora sufficiente per far decollare il mio progetto di diventare un nomade digitale, termine che era ancora sconosciuto in Italia.

Mi trasferii così a Londra e cominciai un Internship in una azienda dell’est della capitale britannica, che mi diede la possibilità di fare pratica sul digital marketing.

Ho preso dei rischi durante il percorso e continuerò a farlo, perché a volte è proprio vero che è solo quando ci allontaniamo dalla nostra zona di comfort che riusciamo a realizzare i nostri sogni più remoti.

Così è stato anche per me e durante il corso degli anni ho preferito ascoltare il mio istinto e seguire le intuizioni che mi hanno portato al cambiamento, a studiare nuove lingue e una nuova professione, a vivere in nuovi paesi e soprattutto a non avere più paura di affrontare situazioni difficili che spesso ci frenano e non ci permettono di crescere.

Parallelamente al mio lavoro in ufficio a Londra, decisi inizialmente di lanciare il blog di viaggi ViaggiareGratis, e poi unire alcune collaborazioni e mettermi a scrivere la mia prima guida da vendere su Amazon, per realizzare il progetto che ormai avevo in mente da qualche anno; vivere e viaggiare per il mondo lavorando online come nomade digitale.

A fine 2013 decisi dunque di licenziarmi anche dal lavoro a Londra per dedicarmi full time al mio folle progetto, e a metà del 2014 avevo entrate sufficienti per caricarmi lo zaino in spalla e il mio laptop al suo interno, alla ricerca di cafe e connessioni wifi durante il mio primo viaggio di 2 mesi tra Messico, Belize e Guatemala.

Successivamente decisi di spostarmi prima in Europa per qualche settimana (Belgrado, Budapest e Praga) e poi in Asia (Thailandia, Vietnam e Singapore) per un totale di oltre 5 mesi, ma il richiamo del centro america era troppo forte!

Tornai in Messico agli inizi del 2015 e decisi di tenere come base Playa del Carmen per un periodo totale di 6 mesi, prima di spostarmi in Colombia tra Bogotà, Cartagena, Medellin e tutte le altre città di questa stupenda nazione in cui ho vissuto circa 10 mesi.

Nel 2016 sono partito con l’obiettivo di arrivare fino in Asia e come ti dicevo sono tornato da poco in Colombia per chiamare “casa” la ciudad de la eterna primavera, Medellin, una città moderna e all’avanguardia, nonostante quello che può pensare la gente per via della sua “fama” e delle serie televisive su Netflix.

Non solo, in questo momento la mia priorità è avere il tempo necessario per dedicarmi full time al mio lavoro e far crescere ulteriormente il mio business online, e soprattutto capire se questa città può essere una buona base per il futuro.

Inoltre voglio visitare prossimamente Argentina, Brasile, Cile, Bolivia e Uruguay, alcuni paesi che sono ancora sulla mia lista dei desideri e che si possono facilmente raggiungere dalla Colombia con prezzi abbordabili.

intervista gianluca orlandi
IG @gianluca_orlandi

 

 

” Il nomadismo digitale in Italia sta prendendo sempre più piede, perché secondo te?

Penso che sia dovuto al fatto che molte persone pensano che essere nomadi digitali consista nel viaggiare per il mondo facendosi pagare scattando qualche foto in località esotiche, per cui molti sono attratti da questa immagine, che però è molto distante dalla realtà!

Per diventare nomadi digitali innanzitutto bisogna capire che non importa il fuso orario, il luogo, la mancanza della connessione wifi o tanti altri fattori che possono verificarsi durante un viaggio; qualsiasi siano le condizioni, bisogna svegliarsi la mattina e mettersi al lavoro!

Certo, non ci sono cartellini da timbrare o orari da rispettare, e al contrario si può gestire il proprio tempo come meglio si crede, ma ovviamente ci vuole disciplina e concentrazione anche se siamo a pochi minuti di distanza da una spiaggia o da una città che non avevamo mai visto prima.

 

” Considerando la tua notevole esperienza da nomade digitale, quanto è difficile ad oggi riuscire a costruirsi una professione online?

Lo stesso livello di difficoltà che si incontra nella ricerca di un lavoro tradizionale!

Che poi in questo caso si tratta secondo me di decidere se lavorare come freelance con vari clienti o con un unico cliente a seconda dei casi, oppure decidere di diventare imprenditore digitale lavorando a progetti personali.

Si possono eventualmente provare entrambe le opzioni e con il tempo decidere quale sia più idonea per ognuno di noi, come successo a me.

Certo, ci vuole passione, studio e magari anche esperienza diretta come ad esempio successo a me a Londra, per cui se si è agli inizi bisogna prendere un po’ di tempo per capire esattamente cosa si vuole fare o cosa si vuole imparare, cominciare a studiare da autodidatta con le numerose risorse gratuite presenti sul web, provare, sbagliare e aggiustare il tiro fino a quando non si riesce a trovare quel qualcosa che ci fa scendere dal letto la mattina con la voglia di metterci davanti al pc.

intervista gianluca orlandi
IG @gianluca_orlandi

 

” LEGGI ANCHE – Jacopo Di Biase sta girando tutti i 196 paesi del mondo

 

” Una persona che vuole diventare nomade digitale cosa deve tenere assolutamente in considerazione? Pro e contro ?

Cominciando dagli svantaggi, il non sapere come sarà la connessione wifi una volta arrivati a destinazione, doversi adattare alla nuova città cercando spazi di coworking, cafe, e tutto quello di cui si può aver bisogno durante le nostre giornate.

Bisogna rendersi conto che non si va in vacanza, e se si vuole continuare a viaggiare lavorando bisogna per forza di cose essere disciplinati e trovare il modo di conciliare uno stile di vita poco tradizionale con alcuni aspetti tipici come il lavoro, e la lontananza da amici e famiglia.

Proprio quest’ultimo è uno svantaggio non da poco, ma per fortuna in qualsiasi momento possiamo prendere un aereo e tornare nel luogo dove siamo nati e cresciuti, se necessario. Altro svantaggio può essere quello di dover lavorare più ore rispetto ad un lavoro da dipendente e magari non sapere quando e come si verrà pagati.

Ma tra i vantaggi senza dubbio la libertà di decidere come, quando, dove e con chi lavorare, svegliarsi dall’altra parte del mondo e poter continuare il proprio lavoro, come se nulla fosse, vivendo non una ma tante vite in diverse parti del globo e cambiando quando ne sentiamo il bisogno.

Per diventare nomade digitale infondo bisogna solo prenotare un volo e partire, costruendosi uno stile di vita seguendo le proprie necessità e “sogni” e aggiustando il tiro a seconda di quello che vogliamo.

Io qualche tempo fa viaggiavo più spesso, ora sarà che sto diventando “vecchio” o semplicemente voglio dedicare più tempo al mio business online, ma sto cercando di fermarmi minimo 3 mesi in ogni luogo che visito, e sono alla ricerca di una base, lo chiamo “il mio posto nel mondo” dato che non penso di tornare in Italia.

 

” Sei uno dei maggiori esperti del viaggio low cost e su questo ci assomigliamo 🙂 Riesci a viaggiare sempre con un solo bagaglio a mano, svelaci i tuoi segreti…..

Presa la decisione di licenziarmi dal mio ultimo lavoro a Londra mi accorsi che avevo lasciato a casa in Italia dai miei genitori oggetti e vestiti di cui non ho avuto bisogno durante i miei due anni di permanenza in terra londinese, perfino la macchina!

Così decisi di dedicare un paio di mesi a svuotare gli armadi, liberarmi da quegli oggetti che idealmente mi tenevano ancora legato alla mia città e crearmi un piccolo budget per cominciare a viaggiare a tempo indeterminato.

Inoltre non volevo più dovermi preoccupare di aspettare i bagagli in stiva al mio arrivo in nuove città e volevo essere libero di viaggiare solamente con un piccolo zaino da 10 kg.

Ho abbracciato così la filosofia del minimalismo e viaggio ormai da più di 4 anni con solo bagaglio a mano.

Non ci sono grossi segreti per riuscirci; durante un viaggio del genere mi sono reso conto che avevo più cose di quelle che realmente necessitavo, per cui ho cominciato a ridurre tutti gli oggetti in mio possesso.

Ora quando devo sostituire qualcosa cerco di seguire una semplice regola, fuori uno e dentro l’altro!

Ho imparato inoltre che viaggiare e vivere durante tutto questo tempo con soli 10 kg è un esercizio molto utile per essere più ordinato e organizzato, evitare di acquistare oggetti di cui spesso non abbiamo veramente bisogno ma che compriamo solamente per “consumismo” e per toglierci qualche sfizio.

Non vuol essere solo una rinuncia a qualcosa, ma al contrario si tratta di un modo per evadere dagli eccessi del mondo che ci circonda.

 

” Durante questo lungo viaggio avrai cambiato radicalmente anche il tuo Mindset. Ad oggi quali sono le soddisfazioni e le difficoltà più grandi che hai incontrato ?

Sicuramente la soddisfazione personale più grande è stata quella di raggiungere tutti gli obiettivi che mi sono prefissato nel corso degli anni, a partire dal trovare un lavoro all’estero nel caso di Londra, fino a quello di costruirmi uno stile di vita secondo le mie necessità e i miei sogni, andando spesso contro i consigli e i principi di chi invece mi voleva ben saldo ad un ufficio e ad una sola nazione.

La difficoltà maggiore è stata forse quella di far capire ad amici e familiari le mie scelte azzardate, il mio percorso che visto da fuori può sembrare senza senso e folle, ma per me che l’ho vissuto in prima persona senza dubbio è stata la scelta migliore per la mia vita.

 

” In molti se lo stanno chiedendo, quindi accontentiamoli! Quanto si spende a viaggiare come fai tu? A livello monetario, quanto ti serve per vivere la tua vita ?

Dipende! Qualche tempo fa spendevo 400/500€ al mese, ora forse qualcosina in più ma in linea di massima non ho bisogno di molto per vivere anche per il fatto che non ho una macchina da mantenere, non vado tutti i giorni al bar a fare l’aperitivo e non faccio più tante cose che facevo in Italia e che abbassavano notevolmente i miei risparmi.

Certo, vivere in paesi dove il costo della vita è più basso mi ha aiutato a ridurre le spese, ma in generale il viaggio mi ha insegnato a risparmiare, a non spendere soldi in oggetti inutili e spenderli in esperienze piuttosto che in beni materiali.

 

” Fantastico Gianluca, ci lasci con un ultimo messaggio per la community ?

La vita non è fatta per essere vissuta in un solo luogo!

Non è un mio aforisma ma rispecchia al 100% la mia filosofia di vita, che ho inseguito e raggiunto in questi ultimi anni.

intervista gianluca orlandi
IG @gianluca_orlandi

 

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Nicolas
Ciao, mi chiamo Nicolas e nel 2014 sono partito per un viaggio di un anno che mi ha portato in giro per l'Australia e l'Asia. Quell'esperienza mi ha fatto capire che il tempo è per me il valore più grande che possediamo, e quasi dieci anni dopo ho lasciato il posto fisso per poter essere libero. Oggi sono un freelance che lavora da remoto e viaggia quando lo desidera.