Viaggiare nel mondo: il viaggio come cura dell’anima

viaggiare nel mondo

In cinese la parola crisi è composta da due caratteri, uno significa pericolo, l’altro opportunità.

Ognuno gestisce i momenti no a modo suo, nel miglior modo che ritiene possibile, ma molti confondono il saper mascherare una crisi piuttosto che superarla.

Negli ultimi anni, sempre più persone hanno reagito a difficoltà improvvise con una soluzione che a volte sorge naturale: viaggiare nel mondo.

Perché viaggiare nel mondo?

Viaggiare dona rinascita, ecco tutto.

Anche io quando partii per l’Australia, a 28 anni, stavo passando un piccolo periodo di crisi.

Mi ero laureato dopo anni e anni di studio, e da allora non facevo altro che collezionare stage senza seguito.

Cominciavo a sentirmi soffocare in una città che mi andava sempre più stretta, fino a che ad un certo punto ho detto :

basta, è ora di dare una svolta alla mia vita.”

Soluzione: viaggiare nel mondo.

Qualche giorno più tardi avevo un biglietto di sola andata per Melbourne.

Sono passati 4 anni, e non passa giorno in cui non ringrazio me stesso per aver preso quella decisione.

viaggiare nel mondo
Great Ocean Road ( Australia )

Mollo tutto per viaggiare nel mondo

Se stai leggendo questo articolo significa che anche a te ogni tanto comincia a ronzarti questa frase in mente fino a farti venire il mal di testa.

Lo vorresti fare, ma poi pensi al lavoro, alla famiglia e agli amici, e finisci per dirti che infondo la tua vita non è poi così male.

E in effetti magari non lo è.

La vita non è un equazione logica, dipende tutto da come la percepisci.

Ci sono persone che non hanno nulla eppure sono felicissime.

Ci sono persone che hanno macchine lussuose e case che sembrano residence a 5 stelle, eppure sono infelici.

Nessuno quindi può dare una regola logica sulla felicità; per questo avere un lavoro, una casa e una famiglia non significa necessariamente essere felici.

Ed è anche per questo che, se quel ronzio si presenta ad intervalli di tempo regolari, forse significa che dovresti cominciare a dargli ascolto: anche i ronzii se ascoltati attentamente possono tramutarsi in parole.

E magari quelle parole provengono dalla tua mente e dicono: ” ehi amico, è ora ti staccare la spina, è ora andare lontano, viaggiare nel mondo “.

Sai quella frase che ripetono in molti: ” ma hai tutto, di cosa ti lamenti” ?

Cosa significa,poi, avere tutto?

Il tutto è relativo.

Per me il tutto può significare una spiaggia deserta, un’amaca e il vento che mi accarezza i piedi nudi che sfiorano la sabbia bianca.

Per te può essere una casa da 200 metri quadrati, una famiglia e un lavoro qualunque.

 

Leggi anche: ” Ossessione della carriera: meglio scegliere la vita “

 

Il mio amico mi ha detto…..

Circondati di persone giuste, o finirai per fare scelte sbagliate.

Volenti o nolenti, le persone intorno a noi influiscono in qualche modo sulle scelte che facciamo.

Dicono che siamo la media delle cinque persone che frequentiamo maggiormente.

Se restiamo circondati da persone materialiste, finiremo anche noi per predisporci ad esserlo.

Le opinioni delle persone possono essere pericolose, soprattutto se non viaggiano sulla stessa frequenza delle nostre idee.

E’ per questo che le amicizie dovrebbero cambiare con il mutamento del proprio pensiero.

Se si da peso al giudizio delle persone, soprattutto se è un giudizio che va contro corrente a quello che desideriamo nel profondo, finiamo per convincerci di essere felici anche se in realtà non lo siamo.

” Sono stanco del mio lavoro, è troppo noioso “

” Ma cosa dici, hai un contratto a tempo indeterminato e un buon stipendio “

” E’ vero sono uno stupido, il mio lavoro mi piace “

viaggiare nel mondo

 

Viaggiare nel mondo per rinascere

Amo viaggiare, probabilmente rientra nelle 3 cose che amo di più fare, ma non penso che il viaggiare possa essere uno stile di vita a tempo indeterminato.

Il viaggio è un’attività, e come tutte le attività funziona bene se fatta ad intervalli, proprio come una partita di calcio, una nuotata in piscina o una corsa nel parco.

Non viaggerei mai per sempre, come non giocherei mai a calcio per sempre.

Provate a giocare a calcio 9 ore al giorno tutti i giorni, probabilmente dopo qualche mese avrete perso l’entusiasmo di tirare calci al pallone.

Provate a viaggiare per sempre, ad un certo punto un nuovo timbro sul passaporto non farà più lo stesso effetto.

E’ successo a tutti i grandi viaggiatori, ad un certo punto ci si ferma, per poter un giorno ripartire.

” Ora mi fermo per costruire la mia famiglia, è quello che voglio. Anche questo è un viaggio di vita”

Queste sono state le parole di Carlo Taglia al termine del suo ultimo viaggio in Africa, un grande viaggiatore che ha praticamente girato tutto il mondo a piedi zaino in spalla.

Penso però, che viaggiare nel mondo possa essere una terapia, un modo di curare l’anima che non ti darà le risposte, ma che potrebbe farti venire in mente le domande giuste.

La felicità nasce dalla risoluzione dei propri problemi.

E viaggiare è  il primo passo per mettere a tacere quel ronzio che ti martella la mente.

E’ per questo che la frase ” viaggiare per scappare dai problemi ” non è corretta.

Non si viaggia per scappare, si viaggia per capire, per risolvere, per trovare, ma il viaggio non è mai una fuga.

 

La felicità richiede fatica

Se stai pensando di essere felice senza faticare, sei sulla strada sbagliata.

E per faticare non intendo alzarti la mattina e andare a lavoro, io parlo di una fatica molto diversa, una fatica che riguarda la tua coscienza.

Molti pensano che la felicità sia dovuta solo per il fatto di sorbirsi 8 ore di lavoro al giorno: ” ho fatto il mio dovere, dov’è la mia fetta di felicità ” ?

Per essere felici bisogna essere coscienti delle proprie battaglie, bisogna accettare di avere un lavoro che non ci piace o una moglie che non sopportiamo, perché solo dall’accettazione si affronta attivamente quell’esperienza negativa.

E la felicità non arriverà nel momento in cui toccherai il traguardo, proprio come non arriva nel momento in cui ritorni a casa dopo un viaggio.

La felicità esiste mentre ti stai arrampicando,  quando stai camminando lungo un viaggio che hai sognato per anni, la percepisci quando stai sudando sotto il sole in India, o quando cadi dalla tavola da surf mentre cerchi di cavalcare un’onda in Indonesia.

In sostanza, è quando senti di stare risolvendo le tue battaglie.

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Sono tante le motivazioni che spingono una persona a lasciarsi tutto alle spalle e viaggiare nel mondo.

Il viaggio è un modo per ricominciare.

Non si torna mai quelli che si era, si migliora, si cambia idea, si impara a convivere dentro se stessi.

E’ un modo per non affogare nella pigrizia mentale come la maggior parte delle persone della nostra generazione ostenta a fare.

Non resistere.

Viaggia, osa, ama.

 

Un abbraccio.

 

Nicolas

 

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