Abbiamo auto-costruito il nostro van: Ecco come riusciamo a vivere viaggiando

Suona la sveglia, stessa ora ogni mattina, ti metti in macchina e affronti il traffico, facendo sempre lo stesso tragitto, passi 8/9 ore della tua giornata fra le stesse 4 mura bianche di fronte al solito schermo del computer, e torni a casa quando ormai il sole sta facendo capolino all’orizzonte.

Ti suona familiare?

In questo sistema lavorativo ci siamo trovati più o meno tutti, alcuni accettandolo di buon grado, facendosi inghiottire da una routine quotidiana che rende la vita quasi sterile, altri invece si ribellano a questo schema, cercando stili di vita alternativi in grado di donare maggiore gestione dello spazio e del tempo.

Ne ho parlato spesso nelle mie interviste, ma oggi scopriamo la storia di una giovane coppia che ha realizzato qualcosa di pressoché incredibile: auto-costruirsi il proprio van e adibirlo a casa, per poterci vivere in modo da viaggiare a tempo indeterminato.

 

Ciao Bianca e Andrea, diteci chi siete…..

Grazie Nico, grazie per questo spazio 🙂

Siamo Bianca e Andrea, entrambi 24 anni, e siamo due ragazzi molto appassionati ai viaggi e alle avventure.

Abbiamo molto in comune e insieme abbiamo deciso di fare questa “follia”, acquistare un van, auto-costruirlo in modo da accoglierci al suo interno e vivere viaggiando.

 

Interessante, ma prima di parlare del vostro van, spiegateci cosa fate per vivere.

Quando abbiamo cominciato questo progetto Bianca stava ancora studiando l’accademia di belle arti mentre io (Andrea) avevo già iniziato a lavorare come grafico pubblicitario e fotografo.

Bianca in seguito ha cominciato ad occuparsi di eco-moda e a creare un suo business online in questo settore.

Entrambi abbiamo la fortuna di poter lavorare da remoto, cosa molto importante per poter viaggiare senza fermarsi.

Non guadagniamo milioni con questi nostri lavori, anzi, ma vivendo in van le nostre spese sono molto contenute e noi riusciamo a viverci molto bene.

IG @ciao_dolcevita

 

Scegliere di vivere in van non deve essere stato facile. Cosa vi ha portato a questa scelta? Cosa facevate prima di tutto questo?

Noi abbiamo sempre vissuto a Napoli, in centro città, e sentivamo il bisogno di cambiare il nostro stile di vita.

Nonostante avessimo già dei lavori che ci permettevano di lavorare da casa, avevamo bisogno di un maggior contatto con la natura e di poter sperimentare un pò di avventura e scoperta.

Durante la nascita del nostro progetto abbiamo cominciato a cavalcare l’onda del minimalismo, abbiamo cominciato a vivere con meno e di circondarci solo dell’essenziale.

Cominciammo dunque a cercare quali potessero essere gli stili di vita alternativi che potevamo intraprendere, e infine decidemmo di buttarci nella van life.

La vita in città la troviamo molto monotona, fondamentalmente si fanno sempre le stesse cose e si vedono sempre le stesse persone.

Io (Andrea) lavoravo sempre da casa, stavo sempre al computer, e lì cominciai a sperimentare il lavoro da remoto andando a lavorare al parco, e quello è stato il primo passo, capendo che potevo portarmi il lavoro ovunque.

A quel punto, fu facile intuire che se potevo lavorare dal parco vicino casa, potevo anche portarmi il lavoro all’estero o in qualunque altro posto.

 

La Van Life sui social viene dipinta come un paradiso. Ci fate un analisi obiettiva dei reali vantaggi e svantaggi di questo stile di vita?

Prima di tutto dobbiamo dire che la scelta di intraprendere il percorso della van life è stata tra le più giuste che potessimo prendere, perché ci ha liberato dalla schiavitù della vita in città che per quanto ci riguarda è insostenibile, e non tanto umana.

La vanlife ci ha dato una libertà che in città è impossibile avere, ci ha restituito il contatto con la natura, stare spesso vicino al mare o in montagna è qualcosa di impagabile.

Inoltre con la vanlife si conoscono diverse persone che hanno lo stesso stile di vita e anche questo è importantissimo perché si capisce che non si è soli, il che è importantissimo per sentirsi supportati in quanto purtroppo molte persone non accettano questo tipo di stile di vita; infatti quando decidemmo di vivere in van molte persone ci criticarono per questa scelta, quindi conoscere persone simili a noi ci ha fatto molto bene.

Per il resto è impagabile viaggiare a costo quasi zero, vivere in città e in un’appartamento costa molto di più il che è assurdo.

Per quanto riguarda i lati negativi sicuramente c’è il fattore sicurezza, perché si è molto più esposti a qualsiasi tipo di problematica, sia ambientale che di criminalità.

Per esempio in Spagna ci siamo trovati in mezzo a raffiche di vento da 140km/h, abbiamo visto trombe d’aria e altro.

Insomma, è importante rimanere costantemente aggiornati sul meteo per non rischiare di trovarsi in mezzo a calamità naturali che non riusciremmo a gestire.

Quando si va in una grande città si deve stare attenti a dove ci si posiziona perché potrebbe essere pericoloso.

Si deve avere sempre un occhio di riguardo.

Per il resto si tratta solo di organizzarsi e abituarsi agli spazi, in quanto sono molto più ridotti rispetto ad un’appartamento normale.

IG @ciao_dolcevita

 

Avete accennato alle critiche nei vostri confronti per aver intrapreso questo stile di vita.
Come le avete gestite? Che consiglio avete per tutti quelli che vorrebbero fare una scelta simile alla vostra ma ha paura del giudizio altrui?

Noi eravamo già abituati alle critiche nei nostri confronti per il nostro cambio di alimentazione, in quanto è a base vegetale, e già in quel momento le persone contestarono la nostra scelta.

Stessa cosa quando decidemmo di cambiare la nostra vita vivendo in van molte persone ci dissero che era un errore in quanto alla nostra età dovremmo pensare a studiare e lavorare.

E’ stato un pò complicato, per fortuna molti dei nostri cari ci sono stati vicino in questa scelta ma altri invece non ci hanno proprio compreso.

L’unica cosa che posso dire a tutti quelli che stanno pensando di vivere in van o di cambiare drasticamente il loro stile di vita è: fatelo!

 

Avete auto costruito il vostro van. Come avete fatto? Quali competenze servono?

Abbiamo studiato molto e non è stato affatto facile.

Ci siamo ovviamente confrontati con degli esperti soprattutto per l’impianto fotovoltaico, l’impianto idraulico e quello del gas, almeno per capire se il lavoro che avevamo fatto era stato fatto bene.

Il primo step è stato pianificare cosa ci sarebbe potuto servire durante un viaggio in van, poi abbiamo fatto un progetto e cercato un van che potesse essere idoneo ad esso.

Trovammo poi un van a Milano dopo una ricerca estenuante e lo comprammo, usato ma tenuto molto bene.

Da lì partimmo con la lavorazione, cominciando prima di tutto con la pulizia e l’eliminazione delle cose che non servivano.

Poi lo abbiamo isolato, parte fondamentale del progetto per poter poi vivere bene in van, e in seguito abbiamo costruito tutti gli impianti che servivano per adibirlo a casa.

Alla fine di tutto abbiamo creato le parti fondamentali all’interno del van, come la cucina, il bagno e la zona notte.

Ci abbiamo messo 369 giorni per completare il nostro progetto.

Per quanto riguarda poi l’omologazione, noi lo abbiamo fatto omologare in Germania, ma consigliamo di trovarne uno già omologato perché questo aspetto è stato davvero problematico.

In termini di denaro, costruire un van come il nostro può costare circa 10.000€.

 

Avete viaggiato 7 mesi in van prima di questa pandemia. Che itinerario avete fatto e quali mete consigliate di scoprire?

Noi abbiamo attraversato l’Italia velocemente per approdare prima in Slovenia, bellissimo paese ma dove non abbiamo trovato una grande ospitalità per noi vanlifer, quindi ci siamo spostati verso nord-ovest passando per la Germania e approdando in Olanda, dove ci siamo fermati per un pò a visitare alcune città.

Poi ci siamo spostati in Belgio, altro bellissimo paese.

Poi in seguito Francia dove abbiamo visto dei luoghi meravigliosi, sul nostro profilo Instagram ci sono alcune foto.

Infine siamo approdati in Spagna, paese molto tollerante per quanto riguarda la vita in van, ci sono dei luoghi bellissimi insieme a tantissime aree gratuite dove poter fare sosta libera.

Siamo stati anche a Gibilterra ma non consigliamo di  andarci in van, in quanto , essendo territorio Inglese, bisogna sottoporsi a molti controlli doganali e la sosta notturna non è tollerata”.

Al primo posto comunque mettiamo il Portogallo, in quanto i paesaggi sono davvero unici e le spiagge meravigliose.

 

Avendo la possibilità di viaggiare costantemente uno dei vantaggi è anche quello di passare i mesi invernali in località più miti, giusto?

Noi non ci siamo mai accorti che fosse inverno.

Ce ne siamo accorti solo quando siamo tornati dal Portogallo in Italia perché qui c’erano 4 gradi, mentre in Portogallo la sera ce ne erano 20.

Poter fare geo-arbitraggio è davvero fantastico.

 

Secondo voi la vanlife è uno stile di vita che si può tenere anche a tempo indeterminato, magari con famiglia al seguito?

Secondo noi si.

Durante il viaggio abbiamo conosciuto diverse coppie con figli che vivevano in van a tempo indeterminato, sappiamo anche di una famiglia che partì addirittura 20 anni fa dall’Argentina con una vecchissima automobile con l’idea di viaggiare solo 6 mesi, si ritrovò 20 anni dopo ancora in viaggio con 4 figli al seguito, tutti nati in nazioni diverse, e tutto senza un camper con bagno.

Insomma, si è assolutamente possibile.

IG @ciao_dolcevita

 

Quanto costa vivere in Van? So che è una domande generica, ma provate a farci una media di costi di viaggio.

Abbiamo già fatto un video specifico che trovate sul nostro canale youtube con calcoli alla mano, su quali sono tutte le spese al centesimo che abbiamo affrontato durante il viaggio.

Secondo me il posto più economico per viaggiare in van è la Grecia, dove notammo durante un nostro viaggio quanto i prezzi siano davvero stracciati soprattutto per quanto riguarda il cibo.

Anche la Spagna è molto economica in quanto la benzina costa pochissimo e anche lì frutta e verdura si trovano a prezzi ottimi.

Noi siamo partiti pensando di spendere circa 500€ a testa al mese, ma abbiamo speso molto meno.

 

Voi avete la fortuna di svolgere professioni online, ma come potrebbe fare una persona che non ha questa possibilità per vivere come fate voi?

In realtà durante il nostro viaggio abbiamo conosciuto tantissime persone che svolgevano lavori stagionali, soprattutto tra la Francia e le Spagna impegnati nelle vendemmie, e poi viaggiavano per il resto dell’anno col proprio van o camper.

Questo è un ottimo modo per viaggiare in quanto consente durante i mesi in viaggio di staccare completamente la spina.

Costando così poco viaggiare in van uno potrebbe potenzialmente lavorare solo 3-4 mesi all’anno e poi viaggiare i restanti 8 mesi.

 

Ci sono sempre più persone che cercano stili di vita alternativi, sopratutto negli ultimi anni. Secondo voi perché avviene questo fenomeno?

Nel nostro sistema lavorativo tradizionale c’è sicuramente qualcosa che non funziona.

Il lavoro standard in ufficio non è umano secondo noi, inoltre di anno in anno sembra che sia sempre peggio.

E’ chiaro che questo fa nascere il desiderio alle persone di cambiare vita, perché non è accettabile uno stile di vita a quei ritmi.

Bisogna lavorare per vivere non vivere per lavorare.

 

Ottimo ragazzi, fantastica intervista! Ora però diteci i vostri progetti…..

Sicuramente in questo periodo faremo quelle piccole lavorazioni che vanno fatte ogni anno al van.

Non sappiamo ancora dove potremo andare perché dipenderà dalle disposizioni governative.

Ad ogni modo, sicuramente ritorneremo a viaggiare non appena possibile a tempo indeterminato.

 

Segui Bianca e Andrea su Instagram e Youtube

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