Smart working: una valida alternativa per poter lavorare viaggiando

smart working

Da qualche mese a questa parte sento parlare sempre più spesso di smart working, e le richieste per seguire questo modello lavorativo sono sempre più in crescita.

Ma da cosa nasce tutta questa voglia di staccarsi dal proprio luogo di lavoro? Perché tutto ad un tratto si ha questo irrefrenabile desiderio di portarsi il lavoro ovunque si voglia?

Forse ci si sta finalmente rendendo conto di quanto sia deprimente il sistema lavorativo tradizionale?

Insomma, a chi piace recarsi tutti i giorni sullo stesso posto di lavoro, lavorare per 8 ore al giorno nelle stesse 4 mura per 25 anni e tornare a casa facendo sempre lo stesso tragitto? Beh, non so a chi piace, ma sicuramente posso dirti a chi non piace: a tantissime persone.

Ma andiamo per gradi.

Cos’è lo smart working?

In sostanza, è la possibilità di lavorare da remoto mantenendo tutti i privilegi che un lavoro sotto contratto da dipendente può dare, quali ferie pagate, malattia pagata, stipendio fisso, disoccupazione, ecc.

Non male penserai tu, e in effetti hai ragione.

Se i freelance devono districarsi fra commercialisti, fatture, il solito cliente che non paga e tutte quelle problematiche che una vita da libero professionista comporta, con lo smart working tutto questo non sussiste.

Siamo di fronte all’ultima frontiera del welfare, perché lo smart working concede privilegi che i lavoratori tradizionali possono solo sognarsi.

Vediamo insieme di cosa stiamo parlando.

 

Perché lo smart working è il futuro

Lo smart working comporta una serie di vantaggi che potrei definire quasi infinita.

Ma qui mi limiterò a citarne solo alcuni:

  • Geo-arbitraggio: potendo lavorare da remoto, le possibilità di scegliere dove vivere diventano infinite, e da qui i vantaggi: guadagnare in euro e spendere in rupie, se lo si vuole.
    In questo modo, con anche solo 1200€ al mese si potrebbe vivere da nababbi in Sri Lanka o in Indonesia. Meglio questo o vivere in un monolocale in Italia contando gli spiccioli?
  • Vicino a ciò che ami: una volta dissi al mio capo “vedo più te che la mia compagna“, ed era vero. Per qualcuno potrebbe anche essere piacevole, ma non per me. Io amo stare vicino a ciò che amo: il mio cane, la mia compagna, il mio frigorifero, qualsiasi cosa.
  • Cambia prospettiva: Una spiaggia, un lago, una montagna, tuo figlio che distrugge la tua collezione di francobolli. Sei tu che scegli cosa vedere dall’altra parte del monitor. Esatto, il solito muro bianco diventerà un ricordo in men che non si dica.
  • Il miraggio delle ferie: avendo la piena possibilità di spostamento, le ferie non saranno più un miraggio che osservi da lontano. Se vuoi andare al mare puoi farlo, se vuoi andare in montagna puoi farlo. Niente più attese dei weekend o di un Agosto che sembra sempre lontanissimo.
  • Risparmio: ebbene si, lavorando in smart working risparmierai. Cosa? chiederai tu. Hai mai calcolato quanto spendi al mese di benzina per recarti al lavoro? Lavorando da casa niente più automobile e niente più benzina.
  • Gli ingorghi? Un lontano ricordo: non dovendo prendere la macchina, non ti ritroverai più a lottare con il traffico per non arrivare in ritardo in ufficio. Lo so, stai avendo una visione celestiale.

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Smart working: portarsi il lavoro ovunque nel mondo

Lo smart working consente proprio questo, la facoltà di potersi portare il lavoro con se ovunque, grazie al proprio laptop, e per gli amanti dei roadtrip, il sogno di poter lavorare viaggiando prende vita.

Spesso la gente si ferma di fronte a questo termine:”lavorare da casa”, e subito storcono il naso.

“Ma cosa fai a casa? Non ti annoi?”

Come al solito le persone non riesco a guardare oltre; lavorare da remoto non significa dover lavorare per forza da casa, significa poter lavorare ovunque nel mondo.

E tu dimmi, preferisci lavorare tutto l’anno tra le stesse 4 mura, oppure cambiare luogo di lavoro?

 

Un abbraccio

 

Nico

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