L’Italia a piedi e il mondo in bici: “Il viaggio è il mezzo migliore per spogliarti di tutti i tuoi pregiudizi”

darinka montico

Nella nostra società siamo abituati a seguire un preciso disegno che ci tiene l’uno davanti all’altro e che ci guida verso una vita omologata.

Vedere questo disegno è difficile tanto quanto uscirne, perché ogni cosa intorno a noi è costruita e confezionata al fine di portarci tutti sulla stessa strada.

Esistono però persone, anime libere, che hanno deciso di accartocciare quel disegno, farne una pallina e buttarla nel cestino, e rendere la propria vita un lungo viaggio fatto di esperienze e sogni realizzati.

 

Ciao Darinka, dicci chi sei e spiegaci un pò il tuo incredibile percorso..

Ciao Nico e grazie per questa intervista.

Mi chiamo Darinka e nonostante il nome sono Italiana al 100%.

La mia vita è sempre stata un pò in movimento.

A 19 anni mi sono trasferita a Londra dove ho studiato e dove mi sono laureata in fotografia.

Li conobbi un bassista di una rock band canadese con cui mi fidanzai, e dopo un periodo insieme decidetti di seguirlo in Canada.

La storia non durò molto e dopo la rottura andai a vivere a New York dove ebbi una fase di vita segnata da serate e divertimento.

Da lì, anche per disintossicarmi da quella vita, partii zaino in spalla per il Sud Est Asiatico, arrivando nel Laos, paese di cui mi innamorai follemente all’istante e in cui sarei tornata a vivere in seguito.

Nel frattempo però avevo applicato per il working holiday visa in Nuova Zelanda, paese in cui andai a vivere per un anno e mezzo e in cui ho fatto vari tipi di lavori, tra cui la spogliarellista.

In quel lasso di tempo conobbi un ragazzo napoletano con cui nacque l’amore, e per lui lasciai il lavoro e la Nuova Zelanda per andare a fare volontariato in Malesia e Thailandia.

Quando finimmo i soldi tornai in Laos con lui per stabilizzarci a vivere li, io trovai lavoro prima come insegnante di lingua nelle scuole elementari, e poi come gestori di un ristorante.

Finì poi anche con il ragazzo napoletano, e li decidetti di tornare in Europa via terra fra autostop e mezzi di trasporto pubblici.

Non contenta, tornai in Laos per un breve periodo e infine decidetti di applicare per un altro working holiday visa questa volta in Australia, dove ho vissuto per un anno.

Proprio in Australia conobbi un artista di strada di cui mi innamorai e con cui andai a vivere di nuovo a Londra alla fine del mio visto lavorativo.

A Londra cominciai a lavorare nei casinò come massaggiatrice di teste; questo fu il mio ultimo impiego “normale”.

 

Tanti anni di vita vissuta intensamente. Cosa successe poi?

Il ragazzo con cui stavo mi chiese di sposarlo e io accettai, ma dopo un mese dalla proposta mi lasciò, così senza motivo.

Fu dura ed entrai ancora nel mondo delle feste.

Andai avanti per un pò, ma un bel giorno, mentre lavoravo al casinò e stavo massaggiando la testa di un giocatore, mi guardai le scarpe e lessi la scritta ” go walk “, vai e cammina.

Io amavo camminare, ed ebbi un’illuminazione; pensai a Jep Gambardella quando nel film ” La grande Bellezza ” disse: “a 65 anni non ho più tempo di fare qualcosa che non amo” e capii che non aveva senso aspettare quell’età per arrivare alla stessa conclusione.

Mi licenziai in quell’esatto momento e lì cominciò il mio cammino.

darinka montico
IG @professionalgipsy

 

Hai detto che ti sei innamorata del Laos, come mai proprio questo paese?
Per poterci lavorare servono visti particolari?

Se si trova un lavoro in Laos ti danno in automatico il visto lavorativo, io avevo anche la carta d’identità Laotiana.

Il Laos è un paese meraviglioso, dove vi è un’altra concezione del tempo.

Le persone non amano lo stress, tutto si muove in modo lento e le persone sono molto rilassate, e io adoro questa caratteristica unica del Laos.

 

Dopo il tuo licenziamento a Londra sei tornata in Italia, e lì è nata la tua incredibile avventura a piedi dalla Sicilia al Piemonte, come mai questo cammino?

Dopo tanti anni in giro per il mondo mi ero resa conto che non conoscevo affatto il mio paese, quindi decisi di farmela tutta a piedi nel modo più lento possibile.

Sono partita dalla Sicilia a piedi in direzione Piemonte, e in 7 mesi arrivai a destinazione.

Partii completamente senza soldi, alloggiando dalle persone che mi ospitavano e mangiando quello che trovavo disponibile.

Fu assolutamente incredibile.

Durante il percorso, raccolsi in un barattolo i sogni delle persone scritti su un foglietto di carta, con l’obiettivo di ricordare loro quello che davvero volevano fare nella loro vita.

Purtroppo con i ritmi frenetici che ci sono nella nostra società, è facile perdere il focus sui nostri sogni.

Ad ogni modo, grazie ad alcune interviste dei giornali locali, ai social e al mio blog, non ebbi grandi difficoltà nel trovare cibo e un letto in cui dormire, tant’è che dovetti arrangiarmi in tenda solo poche volte durante quei 7 mesi.

Questa è un’altra dimostrazione del fatto che per viaggiare non servono tanti soldi, anzi.

Quel viaggio fu una terapia, il fatto di stare sola con me stessa tutti quei mesi mi servì tantissimo.

 

Da quell’esperienza nacque il tuo primo libro..

Esatto, ” WalkaboutItalia ” fu il mio primo libro, un piccolo miracolo editoriale.

Anche se mi dissero che da scrittrice donna in Italia non avrei avuto speranze, io come al solito mi sono intestardita.

Mi sono fatta costruire una bicicletta di Bamboo e ho fatto di nuovo il giro d’Italia avanti e indietro con i miei libri in un carrello, presentando la mia storia in 80 luoghi diversi.

In quel giro d’Italia vendetti tantissime copie.

 

Ecco quindi nascere il tuo nuovo stile di vita.
Dopo se non sbaglio hai viaggiato per il mondo in bici giusto ?

Dopo il giro d’Italia in bici per promuovere il mio primo libro, decisi di scriverne un secondo, ” Mondonauta “.

Nel frattempo conobbi un Irlandese durante un mio viaggio in Irlanda poco prima di partire per il mio giro del mondo in bici, e li scoppiò la scintilla.

Ci fidanzammo e lui partì con me sebbene ci conoscessimo da poco.

Condivise con me una parte di viaggio in bici e il resto del viaggio lo feci da sola.

Negli ultimi anni ho viaggiato molto in sud e centro america, prevalentemente in bici e barca.

darinka montico
IG @professionalgipsy

 

Viaggiare in bici è affascinante, ma quanto è difficile farlo? Quali sono le difficoltà che si possono riscontrare da un viaggio del genere?

Il vento è sicuramente una cosa da tenere in considerazione quando si viaggia in bici, soprattutto in posti come la Patagonia, che se prendi il vento contrario si fa una fatica immane.

Trovare da dormire anche non è sempre facile in posti così remoti, anche se ormai sono abituata e so organizzarmi al meglio.

Alcune applicazioni poi ti vengono molto in aiuto nei viaggi on the road come il mio.

 

Molte donne pensano che viaggiare da sole sia pericoloso, tu cosa risponderesti a loro?

Di provare a farlo, perché poi in realtà il viaggio è sempre diverso da come ce lo immaginiamo nella testa.

Io personalmente non ho viaggiato da sola in paesi asiatici quindi non so dirti come potrebbe essere viaggiare da sola li, ma nei paesi dove ho viaggiato io non ho mai avuto problemi particolari.

Ovviamente bisogna sempre avere gli occhi aperti e gli episodi singolari sono capitati, però me la sono sempre cavata bene.

 

Sono passati anni ormai da quel famoso licenziamento a Londra. Oggi come riesci a mantenerti? Quando viaggi quanto spendi mensilmente?

Una parte dei miei guadagni arrivano dai miei libri.

I social mi danno la possibilità di monetizzare, soprattutto Youtube, e in più faccio diversi lavoretti da freelance come creare siti internet.

I miei viaggi sono molto low budget, dormendo in tenda e spostandomi in bici è facile intuire che non si hanno grosse spese di viaggio.

Ci sono alcuni ciclo viaggiatori che vivono con 100-200 € al mese, io di solito mi concedo qualche lusso in più e vivo con 500-600€ al mese.

 

Che visione hai della società in cui viviamo?

Ognuno può avere la sua visione ma penso che siamo tutti arrivati alla conclusione che il sistema attuale in cui viviamo non è sostenibile per il nostro pianeta.

Il mondo è sovrappopolato, tutti dobbiamo sfamarci e tutti pretendiamo di farci il barbecue di bistecche al sabato; tutto questo non è possibile.

Vivere con poco è facile, io sono riuscita a vivere con solo uno zaino per diverso tempo e questo mi ha aiutato a capire che quello che serve per vivere si può contare su un palmo di una mano.

Limitare il consumo è fondamentale ed è una grande rivoluzione per ognuno di noi, ed è una soluzione che abbiamo tutti a portata di mano.

Il viaggio è il mezzo migliore per spogliarti di tutti i tuoi pregiudizi.

 

Costruirsi una professione che permetta di poter essere liberi di viaggiare quando si vuole, quanto è difficile oggi riuscirci?

Secondo me è una cosa che tutti possono riuscire a fare, basta volerlo davvero.

Io non riuscirei mai a lavorare dentro le mura di un ufficio, ma ho fatto altri lavori che ho amato molto, come la barista o la spogliarellista.

Ognuno deve trovare la sua dimensione.

 

Cosa rispondi a chi ti dice che dovresti pensare al futuro e alla pensione?

Le capisco queste persone perché sono nate e cresciute in una società che ha insegnato loro a vivere in funzione del futuro e della vecchiaia.

Noi siamo visti come quelli fuori di testa perché non ci siamo conformati alla società.

E’ anche questo il bello del viaggiare, perché scopri che quello che ti hanno insegnato quando eri piccolo è valido solo per quel posto e quella cultura, ma in altre parti di mondo le visioni della vita sono completamente diverse.

Io penso che lavorare una vita chiuso fra 4 mura o facendo qualcosa che non si ami solo per assicurarsi una pensione sia pura follia.

Siamo su questa terra per godercela, e gli stili di vita alternativi esistono.

Poi io sogno un giorno di avere un mio piccolo terreno con una casetta e mangiare quello che deriva dalla mia terra, limitando al massimo il consumo.

 

Progetti futuri? Cosa bolle in pentola?

Sicuramente tanti viaggi, ho in mente Bali, che amo molto.

Sto traducendo Mondonauta in Inglese, quindi presto sarà disponibile anche in questa lingua.

Mi piacerebbe fare ” WalkaboutSardegna” perché quando lo feci in Italia saltai questa bellissima regione e la voglio assolutamente visitare.

Poi sicuramente farò altre presentazioni dei miei libri.

darinka montico
IG @professionalgipsy

 

Segui Darinka su Instagram e Facebook.

Trovi i libri di Darinka qui: WalkaboutItalia e Mondonauta.

 

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