Gianni Bianchini:”Vivo viaggiando da oltre 6 anni, il nomadismo è sinonimo di libertà”

gianni bianchini

Vivere e lavorare viaggiando, senza una fissa dimora, avendo bisogno solo del proprio laptop e di una connessione ad internet per poter svolgere le proprie mansioni.

Forse, se non hai avuto modo di leggere le storie delle persone che hanno cambiato vita, a quest’ora, dopo la breve descrizione di cui sopra, ti starai immaginando un ragazzino con i rasta e un van che gira il mondo facendo qualche lavoretto disparato online.

E invece no 🙂

Oggi infatti intervistiamo Gianni, che non è esattamente un ragazzino, ma che ne sa a pacchi su nomadismo digitale, cambio vita e viaggi.

 

Ciao Gianni, piacere di averti qui. Facci una piccola presentazione di te.

Ciao Nico e grazie per questa intervista, è la mia prima live su Instagram.

Mi chiamo Gianni Bianchini, sono nomade digitale da 6 anni, tra le altre cose sono un travel blogger anche in lingua inglese, infatti ho un blog intitolato nomadisbeautiful.

Viaggio principalmente con la mia ragazza che è di origini slovacche.

Da circa un anno e mezzo ho aperto anche un canale youtube in cui parlo di una delle mie passioni, il food, il canale si chiama Gianni Bianchini.

gianni bianchini

 

Prima di parlare del presente, partiamo dal passato. Cosa facevi prima di diventare nomade digitale?

Io ho lasciato l’Italia quasi 15 anni fa, trasferendomi in Inghilterra per svolgere il lavoro che è sognato da molti ragazzini: tester di videogiochi.

Io sono sempre stato un appassionato di videogiochi, quindi per me quello era un lavoro a cui ambivo molto.

Purtroppo però, esso aveva una grossa pecca, che era quella di avere l’obbligo del lavoro all’interno di un ufficio.

Piano piano quindi ha cominciato a solleticarmi l’idea di svincolarmi dal lavoro statico per diventare nomade digitale, e dopo un percorso di circa 5 anni sono riuscito nel mio intento.

 

Quindi come sei riuscito a costruirti questa vita? Cosa fai oggi per vivere?

Il mio blog nomadisbeautiful ha un buon traffico e riesco a monetizzare abbastanza bene con quello, ed esso funge anche da vetrina per altri lavori.

Parallelamente ho altri progetti in corso, come il blog in lingua slovacca della mia ragazza, alcuni libri che vendiamo, il mio canale youtube ecc.

Il percorso è stato relativamente lungo.

Purtroppo oggi siamo abituati a volere tutto subito, e in molti fanno fatica a percepire il lavoro che c’è dietro ad un grande risultato, soprattutto nell’ambito online.

La mia difficoltà più grande è stata quella di capire come fare crescere il mio blog, perché sei anni fa non c’erano tutte le informazioni che ci sono adesso.

La mia fortuna è stata fare una cosa che ritengo molto importante anche oggi: fare networking; conoscere le persone infatti è molto importante per creare una rete di contatti e scambiarsi competenze.

Ad ogni modo, monetizzare un blog non è così semplice come in molti fanno credere; sui social si vedono tutti questi Travel Blogger improvvisati che fanno credere di riuscire a viaggiare sempre, ma in realtà sono davvero pochi i soldi che girano.

In molti hanno solo gratuità da parte delle strutture o enti del turismo, ma il denaro gira solo se si hanno dei numeri davvero grandi, parliamo di milioni di follower.

 

Quali sono gli aspetti negativi e positivi di fare una vita in viaggio?

L’aspetto più negativo è proprio quello di riuscire a conciliare il lavoro con il viaggio.

Per poter creare delle routine quotidiane abbiamo bisogno di stare per lunghi periodi in un luogo, in quel momento riusciamo a lavorare bene, ma quando viaggiamo più velocemente non è affatto facile.

La vita da nomade digitale non è sempre rosa e fiori come viene mostrata spesso sul web; c’è una grande organizzazione e disciplina dietro.

I due aspetti positivi principali sono comunque questi:

  • Si è padroni del proprio tempo, ci si gestisce completamente da soli senza dare conto a nessuno.
  • Si può lavorare da dove si vuole, quindi si può fare geo arbitraggio.

 

Quanto è difficile costruirsi una professione per poter vivere viaggiando?

Tutti possono imparare a svolgere una professione online, basta imparare le competenze giuste.

Io credo che il lavoro in remoto è il futuro, perché ormai abbiamo le tecnologie.

Inoltre piano piano nasceranno sempre più professioni da svolgere online, quindi ci saranno sempre più possibilità per chi vuole lavorare in remoto.

Io credo che non sia difficile crearsi un lavoro online, quello che è difficile è essere pazienti, perché non è una cosa immediata e serve tempo.

gianni bianchini

 

Prima hai parlato di geo arbitraggio. Potenzialmente, quanto può costare la vita da nomade digitale?

Dipende appunto da dove uno vuole vivere o viaggiare.

Ovviamente se vuoi fare il nomade digitale negli States, servono parecchi soldi, ma la maggior parte dei nomadi digitali vive nel sud est asiatico, dove vivere costa poco ma la qualità della vita è alta.

Alcuni scelgono il sud europa o il sud o centro america.

La scelta di dove andare a vivere è dettata molto da quanto si guadagna; all’inizio della propria carriera solitamente non si guadagna molto, quindi sono in molti che vanno a vivere per esempio in Thailandia dove con 500€ al mese ci campi relativamente bene.

Il motivo per cui molti nomadi digitali scelgono queste mete asiatiche è semplice: si paga poco, c’è un’alta qualità della vita, ci si può fare i massaggi a 5 € e mangi con un euro per strada.

Io a Chang Mai per 5 inverni ho dormito in una stanza a 150€ al mese con la piscina, quindi diviso due persone erano 75€ a testa al mese.

Potenzialmente si può spendere pochissimo in questi luoghi.

 

In questi anni ho notato una crescita esponenziale di persone che hanno lasciato tutto per poter avere una vita più libera, perché sta accadendo questo fenomeno secondo te?

Le persone si stanno accorgendo che ci hanno rubato i sogni.

Ci hanno detto vai a lavorare in ufficio, lavora dalle 9 alle 5, ci hanno inculcato questo modello in cui tu dovevi lavorare dalla mattina alla sera, procreare, avere una famiglia, il weekend fatto di quel poco di svago, vivere in un unico posto per tutta la vita, e poi arrivare alla pensione e finire in una panchina a dar da mangiare ai piccioni.

Ragazzi, è tutto sbagliato.

Io credo che ci ha aiutato tantissimo l’avvento di internet, in quanto abbiamo potuto vedere con i nostri occhi che la fuori c’è un mondo da scoprire.

Fino a 30 anni fa il mondo lo potevano vedere solo attraverso i documentari in tv.

Internet ci ha dato la possibilità di fare ricerca, quindi ha stimolato la nostra immaginazione e la nostra curiosità.

Tutto questo ci ha portato a porci delle domande, e cercare vie diverse e vite alternative.

 

C’è un luogo nel mondo dove passi più tempo?

Io viaggio praticamente sempre.

In 6 anni ho girato 36 paesi, non sono tantissimi, perché noi viaggiamo piuttosto lentamente.

Il posto dove torno sempre volentieri è il sud est asiatico, quindi Thailandia e Vietnam.

 

Progetti futuri: hai già raggiunto obiettivi importanti, ma cosa hai in mente per l’anno prossimo?

Sto scrivendo un libro, che è una guida in cui porto tutta la mia esperienza di questi 6 anni, un libro che può essere utile per chi vuole prepararsi a partire e viaggiare.

Il mio progetto a lungo termine è quello di continuare a viaggiare, come faccio ora, e trovare una semi base dove magari stare 3 mesi e viaggiare 9 mesi all’anno.

Quest’ anno ho compiuto 50 anni, ho visitato fin’ora 45 paesi e mi piacerebbe arrivare a 100 entro i miei 60 anni.

gianni bianchini

 

Segui Gianni su Instagram, Youtube e sul suo blog.

 

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